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Tamponi a Venafro, il sindaco Ricci obbliga i laboratori privati a comunicare i risultati

Il provvedimento  alla luce della situazione che si sta vivendo e alla mancanza di dati precisi sui casi di coronavirus in città


VENAFRO. Ci sono i casi ufficiali, 44 al momento, comunicati dall’Asrem a seguito dell’esecuzione dei tamponi molecolari. E poi ci sono i cittadini che temendo di aver contratto il Covid si rivolgono ai laboratori privati per sottoporsi, soprattutto, ai test antigenici. Ma non tutti comunicano l’esito al Comune. E ciò sta generando complessità a Venafro, dove l’amministrazione guidata da Alfredo Ricci è in prima linea per la gestione dell’emergenza coronavirus.

Per questo il sindaco ha deciso di firmare un’apposita ordinanza con la quale, di fatto, obbliga i laboratori privati a fornire l’elenco degli utenti (residenti o domiciliati a Venafro) risultati positivi al Covid. Stesso obbligo vale per i cittadini che si sottoporranno a test diversi da quelli effettuati dall’azienda sanitaria.

“Sempre più spesso – si legge nel provvedimento adottato da Ricci – i cittadini di Venafro si rivolgono ai laboratori privati per sottoporsi a test molecolari o antigenici. I risultati di tali test, quando positivi, rendono opportuno (in una logica preventiva) l’adozione di tutte le misure di contenimento e le relative limitazioni in attesa della conferma all’esito dell’effettuazione dei tamponi molecolari da parte dell’Asrem. Tuttavia tali risultati non vengono comunicati a me attraverso canali istituzionali, bensì soltanto segnalati spontaneamente dai diretti interessati. Tale situazione – scrive ancora Ricci nell’ordinanza – espone al rischio di non venire a conoscenza dei casi risultati positivi ai test effettuati nei laboratori privati. Conseguentemente il rischio è quello di non essere nella condizione di adottare tutte le misure preventive del caso”.

Ricci ha inoltre aggiunto di aver segnalato tale criticità all’Asrem, chiedendo con urgenza l’attivazione di canali istituzionali di comunicazione anche dei test effettuati dai laboratori privati e “tuttavia – riferisce il primo cittadino – ad oggi non vi è stato riscontro”. Da qui la decisione di adottare l’ordinanza.

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