L’episodio denunciato nell’hinterland di Milano. A finire in carcere un 32enne di El Salvador che avrebbe già commesso un efferato delitto nel suo paese d’origine
Orrore a Bresso per una 19enne. La giovane è stata svegliata nel cuore della notte dal cugino del padre, un 32enne, che, evidentemente ubriaco, l’avrebbe violentata minacciando di tagliarle la testa, come già fatto con qualcuno in passato.
I fatti risalirebbero al 14 novembre scorso, ma solo oggi resi noti.
La ragazza, di origine salvadoregna, il giorno successivo allo stupro ha trovato il coraggio di raccontare tutto a un’amica, la quale ha tempestivamente informato le forze dell’ordine, che hanno così fermato il presunto aguzzino.
L’uomo, a sua volta originario del Salvador, è stato condotto poi in carcere, dopo la convalida dell’arresto da parte del gip Tommaso Perna.
A ricostruire la vicenda Milano Today, da cui si apprende come nelle ore precedenti allo stupro, in quell’appartamento di Bresso dove la vittima vive insieme alla zia, “lui (il presunto stupratore) e suo cugino – stando a quanto messo a verbale dalla 19enne – hanno cominciato a bere dalle 5 del pomeriggio. Poi – dice la giovane – abbiamo cenato tutti insieme ed io sono andata in camera alle 21 circa. Loro hanno continuato a bere e ad ascoltare musica”.
“Verso le 11 di sera – prosegue il racconto – è entrato nella mia camera il cugino di mio padre. Mi ha minacciata dicendomi che, se urlavo, mi avrebbe uccisa come ha già ucciso un’altra persona a El Salvador. Mi ha anche detto che questa persona l’ha uccisa tagliandogli la testa e gettandola in un posto lontano dal corpo. Mi ha detto che, se urlavo, avrebbe fatto lo stesso con me”.
L’uomo, dalla sua, smentisce tutto. O meglio, ammette l’avvenuto rapporto, spiegando di essere stato corteggiato dalla ragazza. “Non sono io a fare avances sessuali alla signora – ha detto – ma è lei a farle a me”.
Una versione che a quanto pare non convince gli inquirenti, che continuano ad indagare per fare piena luce sull’accaduto.
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