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Foto antiche di Longano, Gatta: “Sono cartoline postali note da anni ai collezionisti”

Le precisazioni della presidente della Pro Loco: “Necessario il confronto con chi vive e opera sul posto e abbia maturato maggiore esperienza nel settore”


LONGANO. A seguito dell’articolo a firma di Libero Cutrone dal titolo: Longano: istantanee inedite ritrovate, in qualità di presidente della Proloco Longano con sezione speciale ‘Il Costume dell’Anima’, Antonella Gatta controbatte quanto scritto e sostenuto dall’autore.

“Innanzitutto – spiega Gatta – nell’articolo si annuncia lo scoop dello scrivente circa la ‘scoperta’ di tre antiche foto di Longano. Queste tre ‘cartoline postali’ da anni ormai sono ben note a collezionisti che operano nel mondo dell’antiquariato ma anche da studiosi e ricercatori di diversi settori. In molte case di Longano, insieme a decine e decine di foto antiche di famiglia, non è raro trovarle nel format originale oppure in vendita su aste online cosi come sulle bancarelle dei mercatini d’antiquariato di mezza Italia.

Si parla di ‘foto inedite’, ma l’accezione del termine intende ‘non ancora pubblicate/divulgate per mezzo stampa’. Essendo state estrapolate da una pagina del Mattino illustrato, nel lontano 1927, si trovano in un articolo pubblicato ben 93 anni fa, facendo apparire contraddittorio l’aggettivo ‘inedite’.

L’autore si prende anche il merito di aver rettificato la didascalia che correda le foto ‘Le donne di Castello di Alife nel loro costume’, in quanto non si tratta dell’abbigliamento del paese casertano bensì di quello di Longano. Una correzione per cui l’autore si è avvalso dell’ausilio di quanto scritto da Ada Trombetta nella sua pagina dedicata al costume di Longano nel volume Mondo contadino d’altri tempi.

I costumi del Matese. Una semplice comparazione che viene pubblicata come ‘studio’ è fuorviante per gli studi stessi e non può divenire vanaglorioso per gli autori e non per il costume stesso. Le errate didascalie sono cosa molto comune soprattutto nelle cartoline d’epoca che riportano costumi tradizionali, un fenomeno interessante e molto diffuso – che è stato trattato ‘in maniera scientifica’ in un convegno sull’uso delle iconografie etnografiche dal direttore del Musec Antonio Scasserra, colui che, ad oggi, è riconosciuto come il massimo esperto di costumi molisani considerato fra i migliori studiosi d’Italia. Alle persone del posto e ad un esperto in materia sarebbe bastata una frazione di secondi per capire che si trattava del costume di Longano caratterizzato da elementi unici ed inconfondibili.

Nell’articolo si esalta anche l’identificazione certa della location in cui è stata scattata anticamente la foto quando la conformazione urbanistica di Longano era molto diversa da quella attuale. Per i longanesi – nati e vissuti in loco – quel posto è l’attuale Piazza Veneziale, dove intere generazioni hanno trascorso gran parte della loro esistenza.

A conclusione di queste mie considerazioni voglio ringraziare Libero Cutrone per l’interesse manifestato verso Longano ma essendo il suo articolo pieno di inesattezze, non mi sento di indicarlo come un contributo significativo che apporta nuove conoscenze alla storia e alla cultura del costume longanese.
In paese è attiva una ProLoco con una sezione culturale entrata a far parte della Federazione Italiana Tradizioni Popolari, che ha come obbiettivo lo studio del costume e delle tradizioni sotto la guida autorevole del dr Scasserra e la collaborazione del Musec.

Sarebbe auspicabile, prima di dare alla stampa dei lavori specifici, il confronto con chi vive e opera sul posto e abbia maturato maggiore esperienza nel settore. Il confronto – evidenzia infine la presidente della Pro Loco – è il nutrimento della crescita e aggiunge valenza e passione al lavoro svolto. Comprendendo l’entusiasmo e l’ambizione degli autori ai quali auguro ‘scoperte’ sensazionali ricolme di novità tali da arricchire quanto fino ad ora conosciuto”.

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