Nuovo ospedale Covid non prima di marzo e dai privati niente posti letto di Terapia intensiva

Non è andata come ipotizzato dalla ricognizione che il commissario alla sanità Giustini, dopo l’ordinanza di Toma, ha svolto con le cliniche del Molise. Intanto si aspetta ancora l’allestimento degli ospedali da campo, mentre l’indice di contagio Rt è il più alto d’Italia

---

CAMPOBASSO. Coronavirus, i posti di Terapia intensiva Covid presso le cliniche private del Molise al momento non ci sono.

Nessuna disponibilità immediata, dalla ricognizione che il commissario alla sanità Angelo Giustini ha fatto con le strutture private della regione, per reperire posti di Rianimazione e Malattie infettive per i malati Covid, da utilizzare nella fase di emergenza sanitaria che sta vivendo il Molise.

Un’urgenza, visto che il nuovo ospedale Covid da realizzare presso l’ex hospice del ‘Cardarelli’, con 14 posti letto di Terapia intensiva e 21 posti di terapia semi intensiva, non sarà pronto prima di marzo. Quando con tutta probabilità la seconda ondata dell’epidemia sarà bella e terminata – sperando che non arrivi la temuta terza ondata – e avrà avuto inizio anche la campagna vaccinale.

Una ricognizione che il commissario ha compiuto su imput del governatore Donato Toma, che con una sua ordinanza ha ‘imposto’ a Giustini di procedere all’accreditamento e alla contrattualizzazione degli operatori privati, per avere subito disponibili nuovi posti letto. Come riportato da ‘Primo piano Molise’ né il Neuromed di Pozzilli né il Gemelli di Campobasso hanno dato la disponibilità di posti di Terapia intensiva Covid. Il primo ha offerto a Regione e Servizio sanitario regionale posti di Rianimazione no Covid, il secondo si è riservato di farlo.

Disponibilità a offrire all’Asrem posti a bassa intensità o per pazienti che si sono negativizzati è stata invece la risposta fornita da Villa Maria, Gea Medica e Villa Esther. Al momento dunque, fatta eccezione per i nuovi posti che saranno reperiti negli ospedali pubblici di Isernia e Termoli, il supporto auspicato non c’è. Salvo risolvere la questione dell’accreditamento. Che sembra dirimente. 

Querelle dunque non risolta, mentre si attende ancora l’allestimento dei due ospedali da campo che la Protezione civile realizzerà a Campobasso e a Isernia, destinati con tutta probabilità a malati Covid non particolarmente gravi. Prefabbricati che saranno disponibili con tutta probabilità in pieno inverno, quando ci sarà da fare i conti con possibili ondate di maltempo. Con tutte le conseguenze del caso, anche la difficoltà di sistemare i malati in strutture da campo.

Nessuna indicazione ufficiale – la call è stata fatta e alcune risposte sono arrivate – neppure sulla scelta e sull’allestimento degli alberghi Covid, da mettere a disposizione dei pazienti asintomatici o con sintomi lievi, non in grado di isolarsi nella propria abitazione.

Tutto questo proprio all’indomani dell’ultimo report dell’Iss e del Ministero della sanità, da cui è venuto fuori che il Molise ha l’indice Rt di contagio più alto d’Italia, a 1.45, mentre in tutta Italia è sceso sotto quota 1. Nondimeno, secondo il Ministero della sanità, il Molise va considerato regione a rischio basso.

Dati difficili da comprendere, se messi in rapporto tra loro. Malgrado il cauto ottimismo degli ultimi giorni, che dopo un paio di settimane critiche, hanno visto scendere il rapporto tra tamponi effettuati e tamponi positivi. Anche in Molise. Un dato che è tornato a salire nella giornata di oggi, con 119 nuovi contagi su 1.142 tamponi processati.

C.S.

Iscriviti al nostro gruppo Facebook ufficiale 

isNews è anche su Telegram: clicca qui per iscriverti 

Per ricevere le nostre notizie su Whatsapp, clicca qui e salva il contatto!