E’ la regione che fa registrare i peggiori indicatori, perdendo sei punti percentuali rispetto al 2019. Lo evidenzia la classifica stilata dall’istituto Demoskopika. Per la capogruppo PD a Palazzo D’Aimmo, Micaela Fanelli, le responsabilità politiche sono chiare: “Mentre Toma e Giustini litigano, la sanità molisana affonda”
CAMPOBASSO. Un decremento di 6 punti percentuali rispetto al 2019. Il Molise è la regione con le peggiori performance sanitarie a livello nazionale. Lo evidenzia la classifica stilata dall’istituto Demoskopika. L’ennesimo primato negativo che conferma tutte le criticità che la regione sta vivendo sotto l’aspetto sanitario, mentre i cittadini si sentono abbandonati e sono costretti ad affidarsi alla speranza di non ammalarsi, per evitare di di attraversare il girone infernale degli ospedali al collasso per l’emergenza Covid.
Sull’argomento interviene la capogruppo Pd in Consiglio regionale, Micaela Fanelli, che addebita la responsabilità della situazione disastrosa ai continui litigi tra Toma e Giustini, che secondo la consigliera potrebbero portare a conseguenze drammatiche anche sulla campagna di vaccinazione anti-Covid.
“Una classifica, quella stilata dall’Istituto Demoskopika che, prendendo in considerazione ben otto indicatori (la soddisfazione per i servizi sanitari, la mobilità attiva, quella passiva, il risultato d’esercizio, il disagio economico delle famiglie, le spese legali per liti da contenzioso e da sentenze sfavorevoli, la democrazia sanitaria e la speranza di vita) ha registrato per la nostra regione – spiega Fanelli – in un solo anno, un forte decremento. Il Molise entra così, in pochissimo tempo, nel ‘girone’ delle regioni ‘malate’ in ambito sanitario. Insomma – conclude la consigliera dem – un altro report che, con numeri messi bianchi su nero, boccia ancora una volta la gestione del duo Toma-Florenzano”.
