Categories: CULTURA & SPETTACOLI

Giovanni Pettine, pioniere del cinema italiano

Nato a Isernia nel 1883 fu anche produttore, regista e sceneggiatore


di Alessandra Gioielli

ISERNIA. Giovanni Pettine nacque a Isernia il 26 luglio 1883, da Raffaele (calzolaio) e Beatrice Matteo (casalinga). Iniziò a operare nel mondo del cinema come distributore, a Milano, all’inizio del Novecento. Una pubblicazione del dicembre 1911 documenta che, a quel tempo, Pettine era «concessionario per l’Italia settentrionale, Trento, Trieste, Canton Ticino e Provincie italiane soggette all’Austria-Ungheria, dei films di arte e di autori della Monofilm».

Fu anche produttore, regista e sceneggiatore. Fra le sue prime produzioni si ricordano La contessa di Montignoso (1910), Il cliente (1911) e Il Paradiso (1912). Fra il 1910 e il 1911, Pettine realizzò anche diversi cortometraggi per propagandare le bellezze delle città italiane (Alessandria, Bergamo, Bologna, Brescia, Como, Forlì, Milano, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Sanremo, Torino, Venezia, Verona e altre ancora) e alcuni short documentaries su eventi e manifestazioni, fra cui la Riunione di skys negli Abruzzi e la Crociera motonautica sul Po. Nel 1923 documentò la partecipazione del Molise alla Fiera Campionaria di Milano.

Il 1931 fu produttore esecutivo del film Antonio di Padova il santo dei miracoli (regia di Giulio Antamoro), realizzato nella ricorrenza del settimo centenario della morte del santo portoghese. Il film venne giudicato molto negativamente dalla critica, soprattutto perché fu girato muto (il sonoro in Italia era presente dal 1930). Subito dopo, nel tentativo di rimediare, la pellicola venne sonorizzata, ma in modo poco efficace.

Nel 1932 Giovanni Pettine, con lo pseudonimo Gian d’Isernia, firmò la regia (nonché il soggetto, la sceneggiatura e il montaggio) de La Madonna di Caravaggio, per la ricorrenza del quinto centenario dell’apparizione di Santa Maria del Fonte. La pellicola fu prodotta in due versioni, una muta (in cinque tempi), l’altra sonora (in due tempi). Nel numero del 31 agosto 1932 di “Cinema Illustrazione” è riportata la seguente notizia: «Il film La Madonna di Caravaggio, girato in occasione del V centenario della Vergine, sarà rappresentato fra poche settimane […]. Il comm. Pettine […] ha creato delle scene di una dolcezza e bellezza superbe. La visione parziale del film concessa a pochi amici permette di pronosticare che avrà un grande successo. Alcune scene di miracoli sono certo di una vivezza impressionante […]. Ma sono ancora più efficaci le ‘visioni’ di miracoli avvenuti durante le feste centenarie e che, per una diligenza provvidenziale poterono essere raccolti, primo ed unico fatto nella storia della cinematografia».

In un manifesto del 1933, il film venne pubblicizzato come «Unico documento al mondo di un miracolo colto dal vero dall’obbiettivo». Sul sito web del Santuario di Caravaggio, si possono leggere le seguenti notizie: «Di grande richiamo popolare fu la produzione del film ideato dal regista Giovanni Pettine di Isernia (Gian d’Isernia), La Madonna di Caravaggio, pellicola poi negletta perché superata dall’avvento della cinematografia sonora. Non se ne perse il ricordo, ma se ne persero le tracce. Solo negli anni 1989-90, grazie alle tenaci ricerche del rettore del nostro Santuario, mons. Vittorio Formento, il materiale poté essere recuperato presso i familiari del regista, restaurato e restituito alla visione, integrata con le musiche d’accompagnamento incise sui dischi dell’epoca. Il film, una piacevole presentazione della vicenda dell’Apparizione su una trama fedele ai canoni della tradizione nella prima parte, è impreziosito nella seconda parte da un documentario delle solennità conclusive del centenario. […] Era forse la prima volta che la storia di un’Apparizione diventava soggetto di un film e che la documentazione intera di un fatto di cronaca celebrativa religiosa si traduceva in un saggio cinematografico professionale».

Pettine ebbe due mogli. La prima, Erminia Ferrara, venne rinvenuta morta a Milano nel febbraio 1926 [di questo delitto scriverò in un prossimo articolo]; era stata uccisa e per l’omicidio fu condannato il figlio Renzo. La seconda è stata Margherita Hoffer.

Giovanni Pettine è morto a Isernia, nella sua casa di piazza Santa Maria n. 3, alle ore 18 del 15 giugno 1973.

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Deborah

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