Coronavirus, ispettori ministeriali in Molise. Iorio: “Roma faccia luce sul disastro sanitario”

Durissimo il commento del consigliere regionale di Fratelli d’Italia: “Da molisano, mi aspetto che ci sia una verifica de visu della condizione di disagio che vive il personale medico e paramedico dell’ospedale Cardarelli di Campobasso che ormai di centro Covid “misto” non ha più nulla, visti i contagi diffusi nei reparti”


CAMPOBASSO. La notizia dell’arrivo in Molise gli ispettori ministeriali, chiamati ad accertare le criticità sollevate dal commissario ad acta Angelo Giustini, nella sua dettagliata relazione trasmessa nei giorni scorsi a Roma, agita il mondo politico regionale. Se da una parte il governatore Toma si mostra sereno, all’interno del Consiglio regionale c’è chi come Michele Iorio, tra i più critici rispetto alle scelte operate dal governatore e dai vertici Asrem sulla gestione della pandemia, si attende che vengano accertate responsabilità ed errori, denunciate da più parti in questi mesi. 

“Spero – dichiara l’ex governatore e consigliere regionale di Fratelli d’Italia – che l’arrivo degli ispettori inviati dal Ministero della Salute non sia solo un aspetto formale viste le ultime denunce sulla situazione sanitaria regionale.

Da molisano, mi aspetto che ci sia una verifica de visu della condizione di disagio che vive il personale medico e paramedico dell’ospedale Cardarelli di Campobasso che ormai di centro Covid “misto” non ha più nulla visti i contagi nei reparti di medicina, chirurgia e la chiusura delle urgenze tempo dipendenti a causa dell’assenza di posti letto nel reparto di terapia intensiva ormai tutta Covid. Mi aspetto che si faccia anche un quadro completo dello stesso reparto di malattie infettive nel quale i pazienti non hanno neppure campanelli funzionanti nel caso avessero bisogno di qualcosa.

Mi auguro – continua Iorio – che proprio gli ispettori si rechino al Vietri di Larino per vedere con i propri occhi e toccare con mano il grande disastro combinato in Molise con lo scellerato rifiuto di rendere quello stabile centro Covid dedicato. Un rifiuto di cui non si comprendono, ancora oggi, le vere ragioni.

Mi auguro che ognuno di loro guardi la situazione sanitaria molisana anche con gli occhi di un semplice cittadino che vive qui in Molise, che si sente perso e abbandonato dalle istituzioni regionali e nazionali. Perché la guerra al Covid, la programmazione del piano di battaglia, non ha e non dovrebbe avere un colore politico. Dovrebbe invece – conclude Michele Iorio – essere guidata da quel buon senso che, da un anno a questa parte, pare si sia perso. A Roma come a Campobasso”.