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Consiglio regionale, riunioni in presenza. ‘Stipendi’ più bassi per i consiglieri collegati a distanza

La proposta del presidente Micone, che nella Conferenza dei capigruppo ha anche puntato il dito sulla carenza di personale. Proposta di sostituire il Tavolo Covid con un’informativa del governatore Toma prima delle sedute dell’assemblea


CAMPOBASSO. Consiglio regionale, le sedute tornano a svolgersi in presenza, pur rispettando tutte le norme di sicurezza Covid. La decisione nella seduta di oggi della Conferenza dei capigruppo, per rendere “più dinamico ed efficace il confronto dialettico tra Giunta e componenti sia di maggioranza che di minoranza”. Stop alle riunioni in remoto anche per le Commissioni permanenti.

Inoltre, pur mantenendo la possibilità di collegamento da remoto per particolari e giustificate motivazioni, il presidente del Consiglio Salvatore Micone ha riferito di voler proporre all’Ufficio di Presidenza di predisporre un provvedimento, che preveda una decurtazione dei compensi per i consiglieri che decideranno di svolgere le sedute non in presenza.

Sempre Micone ha informato i capigruppo sull’esigua dotazione di personale presso le strutture di assistenza e supporto al Consiglio regionale, all’Ufficio di Presidenza, alle Commissioni permanenti e al Co.Re.Com. Dotazione che dall’inizio della Legislatura, anche per i pensionamenti, si è ridotta di ben oltre il 50%. Da qui la proposta di portare in aula un atto di indirizzo che impegni la Giunta regionale, ad assegnare personale sufficiente alle strutture consiliari, per consentire loro lo svolgimento regolare delle proprie attività istituzionali.

Dai capigruppo è invece arrivata la proposta di superare l’esperienza del Tavolo Covid e di portare le diverse problematiche della gestione dell’emergenza pandemica in Consiglio, per consentire un confronto con l’esecutivo in una sede istituzionale ufficiale, con poteri legislativi e di indirizzo, da poter eventualmente utilizzare in merito a criticità riscontrate e passaggi operativi di competenza. Da qui la proposta che sarà avanzata al governatore Toma, di riferire sull’andamento dell’epidemia prima dell’inizio delle sedute di Consiglio, per aprire poi un dibattito politico ed eventualmente presentare atti di indirizzo.

Quindi la volontà di ridurre i contenziosi tra Regione e Governo nazionale sulle leggi approvate, col presidente Micone che ha accolto l’invito di alcuni capigruppo a voler chiedere alle strutture della Giunta regionale di coinvolgere sistematicamente il Consiglio regionale, nell’interlocuzione preventiva con la presidenza del Consiglio regionale e con il Ministero degli affari regionali, su punti ritenuti controversi nei testi dei provvedimenti legislativi varati dall’Assemblea. E che pertanto potrebbero essere impugnati dal Governo per conflitto di competenza.

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