Coronavirus, parlano gli ‘invisibili’ dell’emergenza: “Siamo lavoratori fragili, figli di un Dio minore”

La crisi di governo in atto ha finito per ritardare la soluzione alle richieste  provenienti da migliaia di lavoratori disabili, trapiantati, malati oncologici: sono i più esposti alle conseguenze letali del virus che oggi è la quarta causa di morte in Italia

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CAMPOBASSO. Disabili, malati oncologici, trapiantati. Decine di migliaia di persone comprese all’interno dell’esercito invisibile dei cosiddetti “lavoratori fragili”; sono i più esposti alle conseguenze letali del Covid-19, quarta causa di morte oggi in Italia, e in assenza di tutele continuano la loro mobilitazione spontanea in rete.

“Il gruppo facebook “Lavoratori fragili uniti per sopravvivere” conta quasi 700 persone ed è nato – dichiarano i promotori – con lo scopo di condividere più informazioni possibili, in questo periodo di pandemia, tra lavoratori cosiddetti fragili (persone con grave disabilità, immunodepressione, patologie oncologiche, in terapia salvavita, con trapianto d’organo, etc. etc.), impossibilitati ad eseguire lavoro agile per mansione.

Purtroppo, in questi giorni la crisi di Governo in atto ci induce ad un’amara riflessione ed alla triste conferma di quanto sia abissale la distanza esistente tra la politica e la vita di milioni di italiani, che restano in una condizione di stallo, in attesa di risposte concrete ai loro bisogni reali.

Anche noi lavoratori fragili – continuano i promotori della mobilitazione in rete – siamo sospesi in un limbo di attesa non più sostenibile, dato che da circa un anno attendiamo che il legislatore espliciti chiaramente la non computabilità nel comporto del periodo di assenza (precauzionale) dal servizio equiparata al ricovero ospedaliero.

Tale tutela fruita nel corso dell’attuale pandemia dai lavoratori fragili, ossia persone che per particolari condizioni di salute sono più suscettibili di gravissime complicanze in caso di eventuale contagio da Covid-19, per come è stata formulata, genera una disparità tra lavoratori fragili, dipendenti sia del pubblico impiego che del settore privato.

Infatti non tutti i contratti lavorativi (CCNL) del settore pubblico e privato escludono il “ricovero” dal computo nel comporto, ne consegue che in tal caso tutto il periodo di assenza-“ricovero” fruito dal Marzo scorso e sino al 28 Febbraio prossimo, secondo le previsioni della recente legge di Bilancio, va ad incidere negativamente sul comporto, con ripercussioni economiche per il lavoratore, che si vede decurtato lo stipendio ed esposto al concreto rischio di essere licenziato, una volta superato il limite del comporto previsto dal proprio CCNL”.

Allo scopo di appianare le disuguaglianze createsi tra i lavoratori fragili e per porre rimedio a questa lacuna normativa, i Senatori Nisini ed Augussori hanno presentato un’interrogazione urgente alla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, mediante la quale si chiede di formalizzare il principio per cui i periodi di assenza dal servizio, fruiti in base alla predetta tutela, non siano computati nel periodo di comporto, tutelando così pienamente e fattivamente tutti i lavoratori fragili indistintamente, nessuno escluso.

I lavoratori fragili auspicano una rapidissima risoluzione della crisi di Governo, che di certo – scrivono – “non giova a chi, come noi, attende da tempo risposte ai propri bisogni reali e rassicurazioni in merito ad una priorità per la vaccinazione anti-Covid che, in maniera incomprensibile, non è stata prevista per noi persone “fragili” nel vigente piano vaccinale. Ancora una volta, le persone con disabilità restano ‘figlie di un Dio minore’”.