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Endoscopia per la cura dei tumori, terzo appuntamento con ‘Insieme in Salute’ al Gemelli Molise

Neoplasie del colon, i tumori dello stomaco e dell’esofago, le gastriti croniche, e, più in generale, le malattie infiammatorie croniche intestinali: questi i temi trattati


CAMPOBASSO. Un italiano su cinque digerisce male o soffre di disturbi dell’apparato digerente e il numero è in costante aumento. Le malattie digestive insieme a quelle cardiovascolari sono in assoluto le più frequenti. Bruciore di stomaco, nausea, stitichezza sono solo alcuni dei sintomi che possono portare alla diagnosi delle più diffuse patologie dell’apparato gastroenterico. Quelle di maggior impatto sociale sono sicuramente le neoplasie del colon, i tumori dello stomaco e dell’esofago, le gastriti croniche, e, più in generale, le malattie infiammatorie croniche intestinali.

L’argomento è stato approfondito nel corso del terzo appuntamento di Insieme in Salute che verrà trasmesso in diretta streaming sul sito di Gemelli Molise e sulla pagina Facebook martedì 16 febbraio alle ore 16.30.

Ad affrontare questi temi durante la tavola “Le Nuove Frontiere dell’Endoscopia per la Cura dei Tumori” sono stati Celeste Condorelli, Amministratrice Delegata Gemelli Molise, Guido Costamagna, Direttore UOC di Endoscopia Digestiva Chirurgica Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Gianluca Spera, Responsabile Unità Operativa Endoscopia Digestiva, Alberto Larghi, Dirigente Medico Fondazione Policlinico Gemelli – Roma, Luigi Ambrosone, Presidente del Corso di Laurea in Ing. Medica-Università Degli Studi del Molise e Sara Mucciarone, Presidente AIC – Associazione Italiana Celiachia Molise. Modererà l’incontro Rita Iacobucci, Giornalista di Primo Piano Molise.

Il cancro colo-rettale è il terzo tumore in ordine di frequenza nell’uomo e il secondo nella donna, con circa 49.000 nuovi casi diagnosticati in ogni anno. Molto spesso i cosiddetti ‘polipi’ sono i precursori di un tumore all’intestino; per fortuna possono essere individuati e asportati con una colonscopia anche in fase precoce. A vederli, tramite colonscopia, sono come dei cuscinetti che si formano a partire dal rivestimento interno dell’intestino: indolori (spesso) e di natura benigna (sempre). Ma non per questo possono essere trascurati. Se non rimossi, la quasi totalità nel tempo evolve infatti un tumore del colon-retto: in nove casi su dieci. Da qui l’importanza di identificarli nel corso di un esame endoscopico condotto come screening o su indicazione del proprio medico di base. È l’accuratezza con cui viene effettuata la colonscopia a fare la differenza: nella diagnosi (e rimozione) precoce dei polipi e di conseguenza nell’incremento dei tassi di sopravvivenza della malattia oncologica.

Il programma di screening del colon-retto è indirizzato a uomini e donne dai 50 ai 69 anni di età, si basa inizialmente su un intervento di prevenzione attiva. È importante aderire a queste campagne, purtroppo spesso ignorate, per questo è necessario sensibilizzare la popolazione anche con programmi di prevenzione e di informazione.

La disciplina che si occupa di queste problematiche è l’endoscopia digestiva che consente di diagnosticare e curare le principali patologie dell’apparato digerente utilizzando strumenti endoscopici. Questa metodica permette di verificare l’eventuale presenza di alterazioni o lesioni e di effettuare interventi.

Negli ultimi anni le innovazioni in questo ambito sono state molto rilevanti ed hanno radicalmente modificato il modo di diagnosticare e curare alcune particolari tipologie di tumori. Tra queste spicca sicuramente l’ecoendoscopia una nuova metodica che accomuna sia le caratteristiche dell’endoscopia sia quelle dell’ecografia. Questa tecnica avanzata consente di diagnosticare precocemente e classificare in modo non invasivo i tumori dell’apparato digerente.

L’ecoendoscopia, grazie all’alta precisione è ormai fondamentale per classificare il cancro dell’esofago, dello stomaco, del retto-colon e per valutare le neoplasie delle vie biliari e del pancreas, orientando al meglio la scelta. Questa metodica permette di formulare una diagnosi facendo una distinzione tra le zone benigne e quelle maligne. Inoltre, questa tipologia di indagine utilizza una serie di dati utili a comprendere l’effettiva stadiazione di alcune neoplasie, permettendo di stabilirne le dimensioni.

“Le ultime novità tecnologiche ci consentono di proporre terapie per tumori altrimenti non operabili – commenta Gianluca Spera, Responsabile Unità di Endoscopia Digestiva -. Noi crediamo fortemente nel valore sociale della comunicazione anche per favorire l’empowerment della popolazione”.

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