Dopo che sembrava in dirittura d’arrivo la soluzione dell’accordo con la Fondazione Pavone di Salcito, di 60 disponibilità per ‘sub-acuti’. L’informativa del governatore Donato Toma in Consiglio regionale
CAMPOBASSO. Coronavirus, colpo di scena nella vicenda dell’attivazione dei nuovi posti letto necessari in Molise, per supportare gli ospedali pubblici, al momento in ginocchio. Torna in ballo l’ipotesi della riapertura, come ospedale Covid, del ‘Vietri’ di Larino.
Ipotesi formulata questa mattina dal commissario alla sanità Angelo Giustini, dopo che sembrava in dirittura d’arrivo la firma della convenzione con la Fondazione Pavone di Salcito, per 60 posti letto per sub-acuti, senza Terapia intensiva. Lo ha chiarito il governatore Donato Toma, nella sua informativa di questa mattina in Consiglio regionale.
“Nell’ultimo confronto che ho avuto con i vertici della sanità regionale, Asrem e struttura commissariale – ha detto Toma – è venuta fuori la disponibilità offerta dalla Fondazione Paola Pavone di Salcito per 60 posti letto e assistenza medica, infermieristica e sanitaria per pazienti sub acuti, che hanno cioè necessità dell’ossigeno, ma che non hanno bisogno della Terapia intensiva. I cosiddetti paucisintomatici. Disponibilità che il commissario Giustini avrebbe dovuto approfondire nella giornata di domenica”.
Struttura che, è noto, fa parte del gruppo Neuromed, e che ha convenzioni con l’istituto ‘Spallanzani’ di Roma e il ‘Cotugno’ di Napoli.
Quando sembrava che la direzione individuata fosse quella dell’istituto di riabilitazione privato, tanto che era già stata messa a punto la bozza di decreto, la nuova indicazione del commissario Giustini. Il ritorno alla prima ipotesi di ospedale Covid del Molise: il ‘Vietri’ di Larino. Con posti letto di Terapia intensiva e personale medico e sanitario.
“È una scelta che rientra tra i poteri del commissario, io faccio operazioni di Protezione civile, poi devo accettare quello che viene detto – ha affermato ancora Toma – Una scelta che arriva mentre la soluzione sembrava a portata di mano. Con l’ipotesi dei pazienti Covid al ‘Vietri’ gli attuali ricoverati a Larino dovrebbero essere trasferiti in una struttura privata”.
All’informativa del governatore Toma hanno fatto seguito gli interventi dei consiglieri che, sia pure con posizioni differenti, hanno puntato sulla necessità di trovare soluzioni immediate, per rispondere ai ritardi finora maturati, anche nella realizzazione del nuovo ospedale Covid all’ex hospice del ‘Cardarelli’.
La paura della variante inglese e della altre mutazioni del virus, infatti, impongono decisioni immediate, come ha evidenziato il capogruppo dem Micaela Fanelli. A rilanciare sulla scelta del Vietri il gruppo del M5s.
“Serve un atto di coraggio – ha detto Andrea Greco – in via prioritaria bisogna seguire prima la via delle strutture pubbliche, poi tutto si valuta se si tratta di salvare vite umane”. Mentre il consigliere di Fratelli d’Italia ed ex governatore Michele Iorio ha invitato a mettere da parte “la disputa tra pubblico e privato, visto che oggi la cosa fondamentale è consentire ai molisani di curarsi bene”.
Carmen Sepede
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