L’onorevole pentastellata, come il collega senatore Ortis, non vota la fiducia. Il M5S prima annuncia l’epurazione, poi i probiviri sospendono tutto fino alla costituzione della nuova governance a 5 che sostituirà il capo politico Crimi
ROMA. Lo aveva annunciato e ha tenuto fede a quanto detto: Rosa Alba Testamento, deputata molisana del Movimento Cinque Stelle, non ha votato la fiducia a Draghi, stasera alla Camera, scegliendo la strada del dissenso insieme ad altri 15 onorevoli.
Nel suo intervento a Montecitorio, Testamento ha affermato che il governo Conte “è caduto per un complotto, ordito da forze interne ed esterne al Parlamento di cui Renzi è stato solo il finalizzatore. Bisognava in un colpo solo rendere il M5S ininfluente nel governo e liberarsi di un presidente del Consiglio scomodo per le sue virtù”. Per poi aggiungere che, “al contrario di quello che si vuole far credere, noi non abbiamo nessuna rilevanza in questo Governo di restaurazione e la dimostrazione è la composizione dell’esecutivo e l’assegnazione dei ministeri”.
“Dare la fiducia a questo Governo – ancora Testamento – significa dire ai cittadini italiani che i privilegi non si possono abbattere, che i ‘dinosauri’ della politica avranno sempre la meglio, che il processo di privatizzazione della sanità pubblica non sarà fermato, che la giustizia non è uguale per tutti e il lavoro sarà una gentile concessione per la quale non bisogna avanzare pretese, stiamo dicendo che il Sud è destinato a rimanere nel suo stato di sofferenza e inefficienza e che il suo destino sarà quello di continuare a essere mercato interno per il Nord, che anche per questo mantiene alta la sua produttività. Per questi motivi sentendomi in coscienza pienamente aderente ai valori e principi del Movimento Cinque Stelle, oltre che fedele al mandato ricevuto nel 2018, non ho dato la fiducia al Governo Draghi”.
GUARDA L’INTERVENTO ALLA CAMERA QUI
La presa di posizione della deputata potrebbe costarle l’espulsione, quantomeno dal gruppo alla Camera: la stessa sorte toccata al collega molisano Ortis al Senato, dopo il no a Draghi di ieri sera. Espulsione che discenderebbe dalla netta presa di posizione del capo politico Vito Crimi rispetto alla decisione assunta dalla maggioranza, che si è espressa a favore dell’esecutivo su Rousseau. Ma come riferito dall’agenzia di stampa AdnKronos, “il collegio dei probiviri del M5S sarebbe propenso a mettere in stand by le espulsioni dei parlamentari che hanno votato contro la fiducia al governo Draghi, sanzione annunciata oggi via Facebook dal capo politico Vito Crimi per i 15 senatori che ieri hanno votato in dissenso. Fonti vicino al collegio – composto da Jacopo Berti, Raffaella Andreola e dalla ministra Fabiana Dadone – spiegano che l’organismo sarebbe favorevole ad attendere la nomina della nuova governance a 5, votata ieri dalla base, e per sospendere tutte le attività di ordinaria competenza e spettanza del collegio, a partire dai provvedimenti disciplinari”.
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