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Un anno di pandemia, il Covid uccide anche nel ‘Molise che non esiste’: appello di Petraroia

Il presidente onorario dell’associazione Giuseppe Tedeschi Onlus torna a chiedere per la regione un provvedimento analogo al cosiddetto ‘decreto Calabria’


CAMPOBASSO. L’associazione Padre Giuseppe Tedeschi Onlus non si arrende. E, ad un anno dall’inizio della pandemia, per il tramite del presidente onorario Michele Petraroia, torna ad invocare per il Molise un provvedimento analogo al cosiddetto ‘decreto Calabria’, al fine di potenziare la sanità locale che, già disastrata, ora è messa in ginocchio dall’emergenza coronavirus.

“Il Covid uccide anche nella ‘Terra Invisibile’ – esordisce Petraroia, procedendo ad una drammatica cronaca degli ultimi eventi – Avevano 38 e 33 anni le vittime più giovani delle ultime ore. Le ambulanze corrono verso Napoli con un neonato di 10 giorni, un elicottero trasporta un paziente a Grosseto, e in una sanità molisana collassata una giovane di 20 anni lotta in terapia intensiva, una ragazza di 12 anni in malattie infettive e solo la generosità di medici e infermieri stremati tengono in piedi quel poco che resta di un sistema sanitario abbattuto da 12 anni di commissariamento statale. Il tasso di mortalità è altissimo ma i tracciamenti languono, nel principale ospedale regionale non c’è in pianta organica nemmeno un pneumologo, mancano i macchinari per sequenziare le varianti e le strutture ospedaliere affrontano la pandemia a mani nude. Eppure già a febbraio 2020 il Covid arrivò all’ospedale di Termoli tanto da determinarne la chiusura con trasferimenti dei ricoverati e messa in sicurezza dei reparti. Questa irrilevante associazione già il 6 marzo 2020 inoltrò una prima istanza al Prefetto di Campobasso e per conoscenza al Ministro della Sanità, al Capo Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e al Presidente della Regione per sollecitare l’apertura presso il modernissimo ospedale di Larino (chiuso dallo Stato) del Centro Covid dedicato. Da allora una lotta impari col Governo per chiedere un Decreto Legge simile a quello approntato per la Calabria per superare i conflitti di competenza tra un Generale della Finanza che dal 2018 da Commissario ad Acta gestisce la sanità molisana ed il Presidente della Regione rimesso in gioco come autorità di Protezione Civile. Niente da fare. Tutto inutile. L’Italia matrigna si è girata dall’altra parte. A nulla sono servite le istanze di 118 Sindaci di 136 controfirmate da associazioni, forze politiche e sindacati, e sostenute da due deliberati del Consiglio Regionale. In un anno è accaduto di tutto ma non è successo niente. L’unica certezza: 322 vittime Covid, – aggiunge – a cui per lealtà andrebbero aggiunti coloro che non ce l’hanno fatta a causa di una sanità che dal commissariamento dello Stato del 2009 è stata azzerata con tagli di posti letto, blocchi di assunzione, assenza di investimenti minimi e chiusura di ospedali. In tutta la Regione non esiste più nessuna struttura Dipartimento di Emergenza e Assistenza di II° livello. Siamo troppo pochi secondo il Decreto Balduzzi e nel 2017 il Premier Gentiloni quando propose il vigente Piano Operativo Sanitario del Molise con un emendamento su cui alle Camere pose la fiducia per non farlo modificare stabilì che questo ci spettava (bontà sua) e per patologie tempo-dipendenti ci si poteva convenzionare con strutture accreditate. Dal 21 febbraio 2020 al 21 febbraio 2021 il Sistema Italia ha trovato il tempo di occuparsi di tutto – conclude amaro Petraroia – ma non si è accorto dei fantasmi invisibili di una Terra che non esiste e non merita di essere narrata. Nemmeno quando muore”.

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