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Sanità, Ortis all’attacco: il Governo assuma poteri sostitutivi, commissario e Regione inadeguati a gestire pandemia

Il senatore, di recente espulso dal Movimento 5 Stelle, chiede allo Stato l’applicazione dei poteri previsti dall’art. 120 della Costituzione e la verifica immediata degli eventuali risultati conseguiti da Giustini: “Non c’è più tempo da perdere”


ROMA. Il Governo faccia valere i poteri sanciti dall’art. 120 della Costituzione e si sostituisca alla Regione Molise, subito, nella gestione dell’emergenza Covid-19.

Questa la richiesta del senatore Fabrizio Ortis al Governo Draghi e, in particolare, al ministro della Salute Speranza a fronte degli ultimi tragici eventi che stanno funestando il Molise, sempre più attanagliato dalla pandemia da Covid-19, cui si unisce l’istanza di una verifica attenta e puntuale dell’operato del commissario ad acta alla Sanità regionale.

“Un giovane padre di famiglia di 38 anni è morto in ospedale a Termoli e non si è riusciti a salvargli la vita – spiega Ortis – non essendo stato intubato. I posti di Terapia Intensiva, stando all’ultimo bollettino ufficiale dell’Asrem, sono ormai saturi al punto che è stata attivata, da giorni, la Cross, ovvero la Centrale remota operazioni soccorso sanitario. Questo significa che i pazienti molisani vengono prelevati in elicottero e smistati nelle altre regioni, dove c’è posto: qualcuno in Campania, altri nel Lazio, altri ancora sono finiti addirittura in Toscana. Da ieri sera a Termoli è stato scaricato il materiale per allestire un ospedale da campo. Sul Vietri centro Covid si è sentito di tutto di più: apre, non apre, sì, no forse, magari un’altra volta, tra ripensamenti e sgambetti reciproci dei vari personaggi deputati a decidere. Infine i vaccini: gente ultraottantenne, magari allettata o con patologie invalidanti, sbattuta per chilometri, da Civitacampomarano a Frosolone, come denunciato anche dal sindaco Paolo Manuele, per avere l’agognata prima dose. E numeri risibili: nelle ultime 48 ore sono state somministrate poco più di 400 dosi al giorno, che permetteranno alla popolazione del Molise di raggiungere l’immunità forse tra vent’anni! Ora basta!”.

“Di fronte a questa incompetenza manifesta a ogni livello istituzionale – tuona il senatore – con il commissario ad acta che, cambiando idea praticamente ogni giorno dimostra di non essere assolutamente all’altezza della situazione, al pari del governatore del Molise e del direttore generale Asrem da lui individuato, chiedo al Governo centrale una verifica immediata e puntuale di quanto sta accadendo. Il commissariamento è una soluzione che era stata individuata per risolvere i problemi della sanità, non per inasprirli, a cominciare ai debiti che sono invece aumentati. La governance regionale non fa altro che battibeccare con il commissario su tutto, paralizzando la gestione dell’emergenza sanitaria al punto che i posti di Terapia Intensiva non c’erano nella prima fase e non ci sono neanche ora, nonostante la temibile variante inglese stia facendo impennare i contagi sovraccaricando il sistema sanitario regionale come non mai. Per questa ragione, la mia prima istanza è quella di una verifica immediata dell’operato del commissario ad acta e del sub-commissario ad acta (a proposito dov’è?)”.

“Ebbene, di fronte a uno scenario “che non esito a definire bellico – conclude il senatore Ortis – chiedo al Governo di avocare a sé i poteri di gestione della sanità sostituendosi alla Regione, come stabilito dall’articolo 120 della Costituzione nella fattispecie contemplata di pericolo grave per l’incolumità e la sicurezza pubblica. Lo Stato deve rompere l’inerzia e attivare tutti gli atti finora non adottati dalle istituzioni sul territorio, prima che sia troppo tardi. Il tributo pagato in termini di vittime, in questa tragica seconda ondata, è già andato troppo oltre nel silenzio pressoché generale e questo non può essere più tollerato”.

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