L’operazione Piazza Pulita aveva sgominato un’associazione a delinquere che gestiva un solido e redditizio commercio di sostanze stupefacenti tra la Campania e il Molise
CAMPOBASSO. Si conclude con 27 rinvii a giudizio l’udienza preliminare presso il tribunale di Campobasso – fissata eccezionalmente di sabato per garantire il rispetto delle misure anti Covid – che vedeva imputati 45 soggetti implicati nella maxioperazione antidroga Piazza Pulita. Per loro le accuse, a vario titolo, sono quelle di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di droga, traffico di droga ed estorsioni anche con l’aggravante del metodo mafioso, trasferimento fraudolento di valori, impiego di denaro beni o utilità di provenienza illecita, auto riciclaggio e porto abusivo di armi.
Per i 27 soggetti, che sosterranno la prima udienza dibattimentale il prossimo 23 giugno, i legali difensori avevano chiesto il rito ordinario; per gli altri 18, invece, è stato chiesto il rito abbreviato, sul quale il giudice per l’udienza preliminare Veronica D’Agnone si pronuncerà il prossimo 27 marzo.
L’operazione – condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto operativo del Comando provinciale di Campobasso e dai finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Campobasso in collaborazione con lo S.C.I.C.O. di Roma – scattò nel maggio 2020, a seguito di un’indagine durata quasi due anni, la più grande contro la criminalità organizzata condotta sul territorio, come specificò in conferenza stampa il procuratore capo Nicola D’Angelo. Operazione che portò a sradicare un’associazione criminale divisa in tre livelli, il più alto collegato direttamente alla Camorra. Il capo, che dalla Campania si era trasferito in Molise, portandosi dietro familiari e aprendo attività, puntava a gestire tutto il traffico della droga e ad avere il monopolio della vendita del pellet in tutto il Sud Italia.
All’inizio furono 20 le persone arrestate e trasferite in carcere, altre 7 agli arresti domiciliari, con 4 divieti di dimora in Molise e in Campania, 6 divieti di dimora in Molise, 1 obbligo di dimora a Campobasso e 1 obbligo di presentazione di firma alla polizia giudiziaria. Migliaia le cessioni di droga certificate, con lo spaccio che avveniva ovunque, nei night, nelle città e nelle campagne, a Bojano, la base logistica dell’associazione, e a Campobasso. Tra i personaggi coinvolti, anche alcuni insospettabili.
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