Coronavirus, alta tensione al San Timoteo: posti letto pieni e personale allo stremo delle forze

Le procedure di reclutamento di unità di rinforzo da parte dell’Asrem proseguono troppo a rilento e c’è chi nel frattempo getta la spugna

TERMOLI. Ieri l’ultimo decesso in ordine di tempo all’ospedale San Timoteo, quello di un 78enne di Santa Croce di Magliano, spirato nell’area grigia del Pronto soccorso. La situazione nel nosocomio termolese per quanto concerne i ricoveri di pazienti Covid, resta critica seppure la pressione sui reparti è leggermente scesa rispetto a due settimane fa. Al momento sono 22 i posti letto Covid occupati in area grigia, ma a far preoccupare sono anche i carichi di lavoro eccessivi che il personale lamenta, seppur senza fare denunce pubbliche per il timore di ritorsioni da parte della direzione aziendale.

La carenza di personale medico-infermieristico resta il nodo intorno al quale ruotano le maggiori difficoltà nell’unico presidio ospedaliero attivo in basso Molise.

In questi giorni a dare man forte gli operatori sanitari Asrem, stremati da turni massacranti, sono soprattutto le unità di soccorso inviate dalla Croce Rossa Italiana e dal Ministero della Difesa, a cui stanno per unirsi i giovani medici venezuelani arrivati in settimana. Ma si tratta pur sempre di un supporto di natura temporanea, destinato a non risolvere le gravi criticità che esistono all’interno dei reparti.

Le procedure di reclutamento dell’Asrem proseguono a rilento e nel frattempo c’è chi getta la spugna, come nel caso un anestesista-rianimatore che a fine primavera lascerà il nosocomio termolese. Ennesima tegola su una gestione dell’emergenza finita nell’occhio del ciclone della cronaca nazionale. 

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