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Troppi debiti per la sanità, appello di Toma al Governo: serve una norma per il Molise

Per coprire il disavanzo di bilancio, in vista dell’approvazione del documento di programmazione, previsto entro aprile. La richiesta al ministro Carfagna, insieme alla strada a quattro corsie


CAMPOBASSO. Disavanzo di bilancio, il governatore Donato Toma si appella al Governo Draghi: “La situazione è gravissima, serve una norma ad hoc per il Molise”.

La richiesta, un invito a ripianare i passivi che derivano soprattutto dal disavanzo sanitario, formulata durante l’incontro ‘Sud-Progetti per ripartire’, organizzato dalla presidenza del Consiglio e dal ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna. Una due giorni aperta questa mattina, con l’intervento del premier Mario Draghi, alla presenza dei governatori del Sud.

“In Molise sono stato commissariato e il commissario ha contribuito ad accumulare altri debiti – le parole di Toma – Abbiamo un debito sanitario esorbitante, non ve lo dico nemmeno, perché nemmeno noi lo conosciamo per la sua quantità enorme. Insomma, non basta commissariarci, dobbiamo affrontare il problema con una norma mirata, quindi attraverso un intervento risolutivo del Governo”.

Una situazione di grande difficoltà, esposta mentre si avvicina la scadenza per l’approvazione del bilancio. Con il timore che non si riesca a far quadrare i conti, rispettando scadenza rigorose. Perché senza bilancio si blocca una regione. “Il bilancio va approvato entro aprile – il chiarimento in proposito di Toma – ma in parallelo va stilato un piano di equilibrio, concordato con il Governo”.

Al ministro Carfagna Toma ha ribadito le proposte inviate al Ministero, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Al primo posto il governatore ha chiesto le strade.

“Chiediamo la realizzazione di una strada a 4 corsie, per ridurre la distanza tra Tirreno e Adriatico – ha precisato il presidente – così come abbiamo bisogno dell‘elettrificazione della tratta ferroviaria tra Termoli e  Campobasso e di un collegamento ferroviario con la Puglia, che oggi non esiste. Rfi si deve impegnare nel Molise – ha concluso Toma – perché si impegna poco e contribuisce all’incremento del nostro debito pubblico”.

Carmen Sepede

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