Isernia, il fatturato crolla: il grido dei ristoratori esclusi dal Dl Sostegni

La brutta sorpresa: i guadagni non ci sono, le chiusure sono sempre più stringenti, ma per lo Stato tutto questo non è abbastanza. E alcuni imprenditori, nonostante l’inventiva, iniziano a non farcela più

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ISERNIA. “Come accaduto anche ad altri colleghi ristoratori di Isernia anche noi abbiamo ricevuto una brutta sorpresa: non abbiamo diritto a ricevere i ristori, perché il fatturato, pur essendo crollato, per lo Stato non è crollato abbastanza”. Inizia così il triste sfogo che alcuni ristoratori del centro storico di Isernia, in particolare i ragazzi del Loft 131, hanno pubblicato sui social network per rendere nota la loro situazione, ormai al limite dello strazio.

“Peggio di così – continuano – avremmo chiuso e ci viene il dubbio che, forse, è proprio un’attività che chiude quella che il Governo preferisce, perché a un ristorante che fallisce non devi nulla. È un meccanismo assurdo, diabolico, irrispettoso nei confronti di tutte quelle categorie che in questo anno orribile hanno fatto sacrifici enormi per sopravvivere”.

C’è poi una triste considerazione. “Gli ‘eroi’ in pandemia non sono solo quelli di cui parlano giornali e tv, gli eroi siamo anche noi, che abbiamo cercato strade alternative – rispettando sempre la legge – per portare il pane a casa, per non licenziare i collaboratori, per non smettere di pagare le utenze e gli affitti. Siamo eroi silenziosi, che hanno subìto forse più di altri le restrizioni sociali, ma che hanno deciso di rimboccarsi le maniche, re-inventandosi, chiusura dopo chiusura”.

Infine, un finale amaro che tradisce tutta la rabbia e il senso di abbandono da parte di istituzioni che dovrebbero tutelare: “Non è corretto abbandonarci così, non è giusto e quando in una società nascono le ingiustizie inizia a rompersi anche il senso di responsabilità”.

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