La Faisa – Cisal Molise ha indetto un presidio dinanzi alla sede del Consiglio regionale


CAMPOBASSO. Trasporto pubblico locale nel mirino delle organizzazioni sindacali che denunciano la mala gestio del settore da parte della Regione Molise.
Ed ecco che scatterà domani, 21 aprile, a partire dalle ore 10, il presidio dinanzi al Consiglio regionale al fine di accendere i riflettori sulla situazione del comparto e ottenere altresì un bilanciamento degli interessi in gioco, tra istituzioni, aziende e sindacati.
Ad annunciare l’iniziativa la Fiasa – Cisal Molise, che, in un comunicato, rende note le ragioni della protesta. Ed eccole:

Bando di gara: nulla, solo un inutile spreco di risorse per uno studio che non ha dato alcuna soluzione, ma ha, addirittura, fatto fare un passo indietro in tema di lotti in gara. Il precedente bando, che aveva ricevuto importanti adesioni è stato inopinatamente abbandonato;

Bigliettazione telematica, controllo flussi passeggeri e flotta autobus: nulla, il settore è fra i più arretrati d’Italia. Basterebbe visionare, a paragone, l’offerta di Air Pullman a Termoli;

Autobus in servizio: nulla, al parco autobus più obsoleto non è stato posto alcun rimedio, nonostante la Regione compensi, dall’anno 2011, le quattro maggiori aziende con l’ammortamento di autobus nuovi e nonostante il Governo abbia previsto il rinnovo del parco autobus, dal 2015, con notevoli risorse;

Fermate di servizio illecite: nulla, le fermate in regola con il C.d.S. sono praticamente assenti, con rischio per l’utenza e per l’autista;

Contratto di secondo livello: nulla, nonostante la regione compensi, dal 2011, le quattro maggiori aziende anche per un contratto di secondo livello ed una produttività degli autisti fra le più alte d’Italia, nessun accordo aziendale è mai stato stipulato;

Biglietteria da parte degli autisti in periodo di pandemia: nonostante i vari DPCM ed un sempre più diffuso contagio da parte degli autisti vietino e impongano una condotta prudente per l’emissione dei biglietti da parte dell’autista, le aziende comandano la vendita con un escamotage e la Regione, ad oltre un mese dall’inizio delle riunioni, non riesce a risolvere la diatriba;

Fondo Integrazione Salariale: la riduzione dei trasporti, durante la pandemia, ha comportato l’adozione dello strumento dell’integrazione salariale anche per il settore, però, come al solito, c’è stato un abuso delle ore richieste, con aggravamento dei sacrifici economici da parte degli autisti. Eppure, le società hanno ricevuto un compenso del 70% dei km soppressi (probabilmente riceveranno il 100%), riceveranno un contributo anche per i biglietti non fatti, si sono sgravati del costo del personale, non hanno sopportato i costi per i km soppressi, una vera pacchia;

Controllo settore: assente, gli autisti sono costantemente sottoposti a provvedimenti disciplinari, anche quando rispettano le norme del CdS (fermate illecite), costretti a percorrere percorsi vietati, esposti ai contagi da covid-19. Viceversa, non abbiamo notizia di qualche sanzione alle aziende, la regione funziona esattamente come un bancomat, rimborsi a piè di lista;

Soluzioni proposte – Tutte le OO.SS. avevano espresso delle proposte per riequilibrare le forze delle parti in causa, Regione, aziende, OO.SS., nessuna di queste è stata accolta, anche qualcuna che non comporterebbe alcun aumento o diminuzione del contributo pubblico, tipo la risoluzione contrattuale per coloro che violassero la normativa sui riposi. La gravità di tale atto è, addirittura, prevista dall’art.603 c.p. (intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro).

 

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