Coronavirus, a Bojano si sfiorano i 100 contagiati. Il sindaco chiude le piazze

L’allentamento delle misure restrittive da lunedì prossimo è destinato ad alzare il livello di allerta nei centri dove il virus in questo momento è maggiormente diffuso. E l’ampliamento della didattica in presenza nelle scuole superiori rischia di rappresentare un boomerang, visti i nodi non risolti in tema di ‘classi pollaio’ e trasporto pubblico

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BOJANO. La delicata situazione epidemiologica e l’aumento di contagi che negli ultimi giorni hanno interessato soprattutto Campobasso e Bojano, due dei centri più grandi della regione, destano non poca preoccupazione, anche alla luce del passaggio del Molise in zona gialla da lunedì 26 aprile.

Il bollettino Asrem odierno ha confermato altri 11 casi positivi nel centro matesino, a fronte di due guarigioni, con il totale dei casi attivi che a Bojano è arrivato a sfiorare le 100 unità.

Per questo il sindaco Carmine Ruscetta è corso ai ripari, adottando i primi provvedimenti restrittivi. Con ordinanza n. 22 dello scorso 20 aprile il primo cittadino ha disposto fino al 25 aprile, la chiusura di piazze, parchi, giardini in centro città e delle frazioni, fatta salva la possibilità di semplice attraversamento, accesso e deflusso dagli esercizi commerciali. Con lo stesso provvedimento è stato vietato il consumo di cibi e bevande all’aperto.

Per il momento le scuole restano regolarmente aperte alla didattica in presenza ed è questo il nodo maggiormente preoccupante, che non riguarda solo Bojano.

Anche perché, così come previsto dal decreto sulle riaperture approvato dal Consiglio dei Ministri, in zona gialla le scuole superiori torneranno a un minimo del 70% di didattica in presenza, con conseguenze notevoli che ricadranno sul sistema del trasporto pubblico locale e sui rischi di assembramenti nelle aule; elementi sui quali i governatori delle Regioni hanno manifestato netta contrarietà.

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