Coronavirus, in Molise ricoveri in terapia intensiva ai minimi dopo sette mesi

Il dato di occupazione di posti letto nei reparti salva-vita è sceso ieri al 15% sul totale di quelli disponibili

CAMPOBASSO. I ricoveri di pazienti gravi con sintomatologia Covid in Molise continuano a scendere, arrivando a toccare il minimo storico dopo  sette mesi di emergenza sanitaria. Il dato di occupazione, secondo quanto si evince dal report fornito da Agenas, è sceso nelle ultime ore al 15% sul totale dei posti letto disponibili nei reparti salva-vita, a fronte di una media nazionale del 26%.

Nel corso dell’ultimo mese si è assistito in particolare a un calo vistoso di ricoveri di pazienti ultraottantenni nelle strutture ospedaliere: merito senz’altro dell’accelerazione della campagna di vaccinazione per la fascia di età più esposta a rischi derivanti dall’infezione virale, e dei passi in avanti compiuti nelle terapie domiciliari. Ma si parla per l’appunto di passi in avanti e non dell’auspicato completamento della campagna di immunizzazione delle persone ultraottantenni, a causa dei ritardi che fin qui si sono riscontrati in particolare nelle inoculazioni a domicilio.

E la strada appare ancor più in salita se si guarda alle persone con più di 70 anni di età, per le quali le somministrazioni del siero anti-Covid in regione sono iniziate solo da pochi giorni. Insomma c’è ancora tanto da fare e la presenza del commissario straordinario Figliuolo ieri in Molise è stata senz’altro un segnale di sprono a fare ancor più veloce e meglio, perché la nostra regione ha già pagato un prezzo troppo alti in termini di morti.

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