Ex lavatoio, il coordinamento delle associazioni ‘sfrattate’: operazione strumentale

In una nota inviata alla stampa si allega anche l’elenco di chi ha utilizzato negli anni la struttura


ISERNIA. Il coordinamento delle associazioni dello spazio comune ‘Ru Puzz – Ex Lavatoio’ ha inviato, in una nota, alcune puntualizzazioni esprimendo il proprio punto di vista a proposito della vicenda dell’ex lavatoio di Isernia. 

“Chiunque, per un giorno o per un mese, ha voluto usufruire dello spazio, lo ha potuto fare: dalla Prefettura di Isernia, il 2 giugno, in occasione della celebrazione della Festa della Repubblica, al Comune di Isernia che, dal primo ottobre al trenta novembre 2014, ha distribuito all’interno della struttura i kit della raccolta differenziata dei rifiuti domestici”, scrive il coordinamento.

“Nel 2014 il Comune di Isernia emise un bando di concorso per affittare a privati la struttura. Per evitare che un luogo storico della città divenisse l’ennesimo locale, il movimento politico ‘Isernia Bene Comune’ si oppose, impedendo la realizzazione della sua privatizzazione. Nei mesi successivi, in coordinamento con sei associazioni, presentammo la richiesta di concessione per un uso non esclusivo dello spazio”, continuano dal coordinamento. “Bonificammo il locale a nostre spese e con il nostro lavoro volontario, in modo che potesse essere utilizzato. Per sette anni abbiamo svolto un lavoro di rete, non solo mettendoci a disposizione di chi richiedeva lo spazio, ma stimolando coloro che avessero il desiderio di esprimersi: scrittori, pittori, associazioni di solidarietà, militanti sociali, comitati hanno avuto la possibilità di condividere con la comunità il frutto dei propri interessi e delle proprie passioni. La solidarietà che tanti ci stanno dimostrando e di cui siamo grati e onorati”, sottolineano, “testimonia l’importanza del lavoro svolto”.

“L’imprevista delibera di revoca della concessione annunciata a mezzo stampa nel giorno di Pasqua ci ha colti di sorpresa”, prosegue la nota del coordinamento. “La volontà del comune di riprendere a sé la gestione, senza che ci sia un’organizzazione attiva di programmazione e promozione delle attività, ci sembra priva di valide motivazioni. Significherebbe ritornare alla situazione antecedente, facendo ripiombare l’ex lavatoio nell’incuria e nella sotto utilizzazione”.

“La giunta comunale – si legge ancora – motiva questa delibera sostenendo di volerlo destinare alla lavorazione del tombolo, creandovi la ‘Casa delle Merlettaie’. Ciò sarebbe necessario, a loro dire, per proseguire l’iter per l’individuazione del merletto come patrimonio immateriale UNESCO. In realtà per tale riconoscimento non è necessario indicare una sede. Inoltre le attività delle associazioni concessionarie non sono antitetiche a quelle delle merlettaie, e potrebbero tranquillamente convivere nello stesso luogo”.

“Non può esistere nessuna contrapposizione tra realtà che mirano alla crescita culturale e sociale di una comunità quali sono le associazioni impegnate nello spazio del ex lavatoio e le merlettaie. Alla luce di questo, è evidente che la decisione della giunta comunale è un’operazione strumentale volta a creare finti contrasti di interessi”, attaccano dal coordinamento delle associazioni.

“I rappresentanti della giunta comunale motivano la decisione affermando che il luogo debba essere destinato alle associazioni di merlettai isernine, le quali hanno più volte ribadito di non essere interessate perché lo spazio non è adatto alla lavorazione del tombolo. Una città che mira a diventare capitale italiana della cultura non può tagliare le gambe al mondo dell’associazionismo. Il comune di Isernia non si è reso mai disponibile ad una interlocuzione costruttiva in vista di eventuali soluzioni alternative alla questione. Da parte nostra – chiude la nota – continuiamo a dichiarare la volontà ad un incontro con il sindaco e la giunta per trovare una soluzione non conflittuale alla vicenda”.