Nel 2021 il Molise perderà altri 4mila abitanti. Nola: subito interventi contro la desertificazione

Dallo sviluppo sostenibile ai trasporti, alla valorizzazione delle risorse locali, i progetti da portare avanti secondo il consigliere regionale del M5s

---

CAMPOBASSO. Spopolamento, occorre cambiare mentalità per evitare la disgregazione e dare un futuro al Molise. È quello che ha dichiarato il consigliere regionale del M5s Vittorio Nola.

“Il Molise, complice anche la pandemia, fa registrare indicatori demografici ed economici in peggioramento – ha evidenziato il pentastellato – L’ultimo report elaborato dall’Istat certifica l’ennesimo calo demografico, che vede la nostra regione al di sotto dei 297.000 residenti, con un’età media in salita, e i numeri dicono che per il futuro le cose non andranno meglio: anche quest’anno, probabilmente, si perderanno altri 4mila abitanti, per lo più giovani che decideranno di emigrare altrove, soprattutto per carenza di lavoro e prospettive”.

“È tanto evidente quanto logico – ha aggiunto il consigliere – il fatto che il trend negativo arrivi da lontano ed è utile ricordare che, da 10 anni, i rappresentanti politici regionali sono praticamente gli stessi, nonostante i cambi di casacca, pratica assai diffusa in Molise. Così si preferisce spostare l’attenzione politica su progetti fantasiosi come quello di ‘South Beach’, oppure sull’installazione di mega impianti su fertili pianure, laddove il motore trainante dell’economia resta il settore agroalimentare di qualità”.

“Oggi più che mai – ha affermato Nola – bisogna concentrarsi sui fondi della Programmazione europea 2021-2027, da attivare sulle politiche del lavoro, su infrastrutture fisiche e digitali, sanità pubblica, sviluppo sostenibile e su una compatibile transizione ecologica. Solo così è possibile rendere attrattivo e raggiungibile il Molise con le sue aree interne che altrimenti rischiano la desertificazione. Inoltre, servono nuovi indirizzi per logistica e mobilità con treni elettrici non inquinanti; un collegamento con l’autostrada Roma-Napoli; un’aviosuperficie a gestione privatistica per un turismo di qualità ma anche per utilizzi di Protezione civile; servono connessioni in fibra ottica e ad alta tecnologia. Sono queste priorità essenziali affinché vi siano le condizioni minime per voltare pagina, finalmente”.
 
“Ma non si può tralasciare l’attrattività: si parla tanto di turismo, enogastronomia, prodotti di qualità e marketing territoriale, ma al tempo stesso non ci si preoccupa dei beni culturali, del fatto che spesso, nei giorni festivi, musei, castelli e aree archeologiche di pregio restano chiusi e non fruibili. E poi l’ambiente e il comparto agricolo: sbaglia chi pensa che per rispondere alle esigenze degli imprenditori agricoli basti solo rendere disponibili bandi a valere sul Psr. Anche perché, intanto, non c’è in cantiere alcun progetto pubblico-privato per realizzare ad esempio Centri agroalimentari digitali”.

“Ci sono poi due problemi annessi al comparto agroalimentare: la proliferazione dei cinghiali, per cui recenti stime Coldiretti parlano di circa 40.000 capi, e l’assenza di una seria programmazione per creare una filiera delle carni selvatiche, sul modello intrapreso da altre regioni quali Campania, Umbria e Toscana. In definitiva appare semplicistico lanciare tesi di accorpamento tra il Molise e le regioni confinanti. Va invece prodotto ogni sforzo possibile e immaginabile per attivare subito un ciclo virtuoso di sviluppo attraverso la stipula di intese proprio con le regioni confinanti, in particolare sul settore trasporti oppure puntando su progetti a valenza interregionale”.

“In definitiva – ha concluso Nola – il futuro sostenibile della nostra splendida regione può essere programmato solo a condizione che si abbandoni il ‘feudalesimo della politica’ che non era certo il modello disegnato dai nostri Padri nel 1963”.

Iscriviti al nostro gruppo Facebook ufficiale 

isNews è anche su Telegram: clicca qui per iscriverti 

Per ricevere le nostre notizie su Whatsapp, clicca qui e salva il contatto!