HomeNotiziePOLITICA & ATTUALITA'Parcheggi a pagamento, il sindaco: ecco perché non c’è ancora il contratto

Parcheggi a pagamento, il sindaco: ecco perché non c’è ancora il contratto

Il primo cittadino di Isernia, Giacomo d’Apollonio, non esclude il contenzioso con la ditta concessionaria, ma spiega come la struttura tecnica del Comune, insieme al consulente legale nominato ad hoc, siano al lavoro per garantire il servizio esattamente come era stato votato in Consiglio comunale. Ciò significherebbe un numero inferiori di soste blu. Sulla mozione a tema presentata da Fantozzi e Formichelli: “Non siamo noi a non aver voluto la discussione, ma loro che se ne sono andati”. LA VIDEOINTERVISTA


 

ISERNIA. Il contratto che regola il servizio dei parcheggi a pagamento non c’era nel 2019, quando tutto è partito, e ancora non c’è. Ma se il ritardo era stato dovuto a motivi tecnico-amministrativi, adesso è l’amministrazione comunale ad aver volutamente fermato il procedimento, per cercare di ricondurre il tutto all’esatto volere del Consiglio comunale, che il 29 marzo 2018 con delibera n. 14, votò un numero di soste blu inferiore (di circa 40 stalli) rispetto a quello attualmente esistente.

Lo spiega il sindaco Giacomo d’Apollonio, dopo la mancata discussione della mozione presentata in Consiglio comunale da Gianni Fantozzi e Rita Formichelli lo scorso 28 dicembre, ma prevista in agenda durante l’ultima assise del 28 aprile. La mozione è stata spostata dal primo all’ultimo punto all’ordine del giorno, con i proponenti e il gruppo dei Popolari che hanno abbandonato i lavori per protesta. Risultato: quando si è giunti alla mozione, i diretti interessati non c’erano e la discussione non si è aperta, ma la sensazione è che, se fossero stati presenti, sarebbe venuto meno il numero legale e comunque sarebbe stato un nulla di fatto.

Il primo cittadino, tuttavia, non ci sta: “Ero pronto a rispondere, anche perché in quella mozione che è stata presentata ci hanno chiesto esattamente ciò che quest’amministrazione sta facendo, non da ieri o dall’altro ieri, ma da più di un anno, cioè riportare tutto al volere del Consiglio comunale. Fare il contratto ora significherebbe legarsi mani e piedi, ma se il contratto non si fa con determinati punti fermi – assicura d’Apollonio – noi non lo faremo mai”.

GUARDA LA VIDEOINTERVISTA

 

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