Coronavirus, vaccini agli over 50: molte Regioni ai nastri di partenza ma il Molise è in alto mare

E nel frattempo è stato pubblicato oggi  sul sito dell’Asrem l’avviso per il reclutamento di medici specializzandi da impiegare nella campagna di somministrazione del siero anti-Covid

CAMPOBASSO. In molte regioni le prenotazioni per le somministrazioni dei vaccini anti-Covid alle persone comprese nella fascia di età degli over 50 sono già partite tra fine aprile e inizio maggio, anticipando le indicazioni del commissario straordinario all’emergenza, Figliuolo. In Molise al contrario le inoculazioni – specie quelle a domicilio – non sono ancora terminate per le persone over 80 e la campagna è ancora in alto mare per la categoria degli over 70. Poi arriverà il turno dei sessantenni. Un ritardo evidente rispetto ad altre regioni, cui si aggiungono le incognite sul più volte sbandierato avvio della campagna di vaccinazione negli ambulatori dei medici di medicina generale.

Ma c’è un altro aspetto che rischia di rallentare ulteriormente il percorso verso l’auspicato raggiungimento dell’immunità di gregge e in particolare verso l’obiettivo che il governatore Toma solo pochi giorni fa aveva euforicamente annunciato: “Entro giugno tutti i molisani saranno vaccinati”. L’aspetto problematico, che non ha a che fare con responsabilità imputabili alla Regione ma semmai alla confusione e al panico ingenerato nei mesi scorsi, riguarda lo scetticismo esistente in una parte non secondaria di molisani verso il vaccino Astrazeneca.

Nel frattempo è stato pubblicato oggi sul sito dell’Asrem, l’avviso urgente, che segue il decreto firmato dalla commissaria ad acta Degrassi, rivolto al conferimento di incarichi di lavoro autonomo a medici specializzandi per l’attuazione del piano di somministrazione dei vaccini anti-Covid. 

La procedura d’urgenza riguarda gli specializzandi che non svolgono già attività presso strutture pubbliche o private della Regione. 

Il personale che risulterà idoneo sarà impiegato per l’attuazione del Piano vaccini, integrando gli organici dell’Azienda Sanitaria regionale che si occupa già della somministrazione. 

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