Nella trasmissione “Di là dal fiume tra gli alberi” sarà trasmesso il documentario ‘Molise terra di mezzo’ del regista e giornalista Vincenzo Saccone. Diverse comunità indagate e tanti protagonisti: dal pastore Mario Borraro all’Ecomuseo di Macchia Valfortore di Mariella Brindisi e Mario Mancini.
di Maurizio Cavaliere
La prospettiva del documentarista virtuoso, la soggettiva sul filo dell’equilibrio tra l’anacronismo di una regione poco conosciuta, il nostro Molise, e la sostanza millenaria di uomini e territori. Sarà interessante stasera alle 22 sintonizzarsi sul canale 23, ovvero Rai 5. In programma c’è ‘Molise terra di mezzo’, il lavoro realizzato dal giornalista e regista Vincenzo Saccone, trasmesso nel programma “Di là dal fiume tra gli alberi”.
Saccone esplora le piccole realtà che si affacciano sul tratturo Castel di Sangro-Lucera, con un’ampia finestra sulla valle de Fortore. E’ il Molise volitivo di chi in tempi non sospetti ha promosso idee e creato luoghi: pensiamo all’Ecomuseo La Casa, i Mestieri e la Cultura della Memoria di Macchia Valfortore, realizzato con pazienza, passione e ricerca da Mariella Brindisi (qui sotto intervistata da Saccone) e Mario Mancini, moglie e marito benemeriti della cultura molisana, o al pastore Mario Borraro, ex impiegato di banca, che ha sposato una molisana e allo stesso tempo il tratturo, sulle fresche colline di Castropignano, reinterpretandone sapori, ritmi e antiche meraviglie. O la regione di chi, più recentemente, ha cavalcato il refrain de ‘Il Molise non esiste’ per offrire soggiorni gratis di una settimana, così da promuovere la condivisione di quei luoghi così cari, tanto lontani dal turismo da risultare ancora intatti e accoglienti (è il caso di San Giovanni in Galdo).
Vincenzo Saccone descrive una terra schiva e poetica, orgogliosa pure: tra sole, pioggia e neve, i suoi elementi.
Riccia, Cercemaggiore, Matrice, Jelsi, Campodipietra le altre esperienze rurali e umane indagate. Fra gli altri Musei raccontati quello Civico di Storia Naturale della Valle del Fortore che riequilibra la mappatura molisana dei luoghi d’interesse verso aree colpevolmente inesplorate, quelle che hanno ritrovato dignità e dimensione anche attraverso il secolare passaggio delle mandrie sui tratturi della transumanza: da qui la conquista mediaticamente decisiva con il riconoscimento Unesco.
Il Molise, come dice Saccone, resta una terra di mezzo fra regioni geografiche ritenute forse più interessanti nel corso della storia, ma una terra che ha conservato una identità tutta particolare, quel ‘piccolo mondo antico’ alla portata di esperienze speciali forse proprio perché inattese. Di là dal fiume, tra gli alberi, proprio così: stasera alle 22 su Rai 5 ci saremo anche noi.
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