Un disastro sociale a cospetto della quale regna il silenzio della classe politica
CAMPOBASSO. Nei primi due mesi del 2021 il Molise ha perso altri 600 residenti. Continua l’emorragia demografica che già aveva subito una accelerazione spaventosa nel corso dell’ultimo anno. Al 31 dicembre 2020, come certificato dall’Istat, la popolazione residente in Molise era scesa a 296.547 residenti, con un calo di circa 4mila unità rispetto allo stesso periodo del 2019.
Un trend di spopolamento in crescita rispetto al passato, anche per effetto della crisi pandemica in atto, che ha accentuato le difficoltà economiche esistenti in regione e la crisi occupazionale in atto da anni, che sta costringendo sempre più giovani a lasciare la terra di origine.
All’orizzonte una prospettiva desolante, già ampiamente anticipata dagli ultimi rapporti Svimez: di questo passo entro il 2050 il Molise è destinato a perdere altri 50mila abitanti, con conseguenze devastanti in termini di taglio di servizi essenziali, peraltro già carenti, su sanità, welfare, trasporti, istruzione.
Un disastro più volte annunciato, a cospetto del quale regna il più totale silenzio della politica e di chi detiene le redini del potere.
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