Il Molise domina ai campionati nazionale. Con la fisioterapista campobassana vince anche Marco Lastoria (sagoma mobile), mentre Fiore Manzo è secondo tra i super veterani.
di Maurizio Cavaliere
Sono tre molisani implacabili quando imbracciano un fucile. Non a caccia, ma nella disciplina sportiva che il cinghiale lo disegna su una sagoma, fissa o mobile. Fabiana Aceto, Marco Lastoria e Fiore Manzo, tutti iscritti all’Associazione sportiva La Vella con sede a Bagnoli del Trigno, da domenica scorsa sono campioni italiani (i primi due), vice campione il terzo, di Tiro a palla alla sagoma di cinghiale.
Hanno fatto meglio di tutti nelle rispettive categorie alla Finale del XIX Campionato italiano che si è svolto in Campania, organizzato dall’Asd ‘Gruppo Astore’ di Campagna, provincia di Salerno. E’ una competizione cui partecipano tutti i tiratori iscritti alla Federazione Italiana Discipline Armi Sportive da Caccia (affiliata al Coni) che hanno superato le eliminatorie regionali.
Non uno sport particolarmente popolare, ma una disciplina da conoscere e promuovere, in cui servono nervi saldi e concentrazione, prima ancora che una buona mira, ma senza ottiche e altri dispositivi di puntamento, caratteristica essenziale del tiro a palla, così come pure il divieto di appoggiare l’arma che va incece imbracciata normalmente.
Le armi usate sono comuni fucili da caccia sia a due canne sia semiautomatici, l’importante è che le cartucce siano a palla unica o ‘asciutta’.
Questo è insomma lo sport del cinghiale di cartone, che in Italia sta crescendo in maniera importante, con tante donne in grado di ottenere performance eccellenti al pari degli uomini.
Fabiana Aceto è una di queste: “Sì – spiega la neo campionessa italiana nella categoria Lady 2 (appena passata nella Lady 1), campobassana doc che di professione fa la fisioterapista – mi sono avvicinata alle armi da fuoco sette anni fa. Da allora tiro regolarmente e ogni anno partecipo ai tornei regionali e nazionali”.
Complimenti a lei per il titolo nazionale nella sagoma fissa, e complimenti a Marco Lastoria (che è primo in Italia nella disciplina della sagoma mobile di cinghiale) e a Fiore Manzo, secondo tra i super veterani, pure loro grandi protagonisti in uno sport dove un disegno su cartone sostituisce il cinghiale in carne, ossa, muscoli e irsuto pelo nero.
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