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La Giunta regionale approva il Consuntivo. Toma: nei conti un passivo di 492 milioni di euro

La situazione è migliorata rispetto allo scorso anno, ha detto il governatore, in attesa dell’impugnativa formale da parte del Consiglio dei Ministri ai provvedimenti di bilancio dello scorso anno


CAMPOBASSO. La Giunta regionale ha approvato il Consuntivo di bilancio 2020, e l’accertamento dei residui al 31 dicembre 2020, anche su parere favorevole dei Revisori dei conti. Lo ha annunciato il governatore Donato Toma, con un’informativa al Consiglio regionale fatta in apertura della seduta di oggi.

“Adesso inizia l’iter di parificazione della Corte dei conti, per arrivare entro il 31 ottobre ad approvare il Rendiconto – ha detto Toma – ma senza l’approvazione del Consuntivo avremmo avuto lo stop alla contrattualizzazione dei dipendenti che arrivano alla Regione con la mobilità”.

“Dal Rendiconto – ha aggiunto il presidente – riscontriamo un meno 492 milioni per i conti della Regione, che è un risultato di 22 milioni di euro migliore rispetto allo scorso anno, quando avevamo registrato un meno 514 milioni. La situazione è quindi migliorata, abbiamo eliminato 16 milioni di residui attivi inconsistenti, relativi alle passate amministrazioni e risolto crediti passivi per 20 milioni di euro, anche questi provenienti dal passato. Questi sono i risultati del lavoro svolto in tre anni. Abbiamo fatto un’operazione tecnica, portando avanti contatti con il Mef e per la parifica della Corte di Conti”.

Quindi il riferimento all’impugnativa fatta dal Consiglio dei Ministri sui provvedimenti di bilancio dello scorso anno. “Attendiamo l’impugnativa da parte del Governo, con cui pure ho avuto un’interlocuzione, ma aspettiamo le carte – ha affermato ancora Toma – alcune criticità sono state superate con il Rendiconto, ma poi ci sarò il passaggio sulle cosiddette poste critiche. Termineremo il risanamento del bilancio con una norma concordata col Governo, per un riequilibro più vasto per questa regione”.

Ultimo passaggio la questione della cosiddetta “posta Inps”, con la frecciata, un leit motiv ricorrente, alle amministrazioni che hanno preceduto quella in carica. “Dopo un confronto con il commissario alla sanità, le cui motivazioni mi convincono, abbiamo deciso di eliminare questa voce dal bilancio Asrem. Quel che è certo è che vanno riscontrate le responsabilità pregresse, anche e soprattutto dal punto di vista politico. Nel frattempo abbiamo individuato gli anni di iscrizione dei residui attivi. Esamineremo tutto quando ci arriverà impugnativa del Governo e sapremo il perimetro in cui muoverci”.

Carmen Sepede

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