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Sanità, i sindacati invocano Emergency e chiedono aiuto a Draghi e Speranza

L’accorato appello in una lettera inviata dai rappresentanti della Cgil Abruzzo-Molise al presidente del Consiglio e al ministro della Salute


CAMPOBASSO/ISERNIA. “La CGIL Abruzzo – Molise ha più volte segnalato, soprattutto nella fase acuta della pandemia, lo stato di precarietà in cui versa il sistema sanitario regionale molisano, precarietà che mette in seria discussione uno dei diritti universali costituzionalmente garantiti: quello alla cura e alla tutela della salute pubblica”. Esordiscono così Carmine Ranieri, segretario generale Cgil Abruzzo-Molise, e Paolo De Socio, segretario generale CdLT Cgil Molise, in un’accorata lettera inviata al presidente del Consiglio Mario Draghi e al ministro della Salute Roberto Speranza.

“Torniamo a rivolgere un accorato appello – scrivono – per sollevare la Vostra attenzione sulla situazione molisana e perché, in attesa di certezze sul quadro evolutivo dell’offerta sanitaria territoriale, si prenda in seria considerazione la possibilità di operare anche in Molise come già avvenuto in Calabria, facendo ricorso all’approdo temporaneo di Emergency per dare supporto alla Sanità Regionale considerato che la nostra, attualmente, non è in grado di dare risposta ai bisogni dei cittadini, in particolare a quelli legati all’emergenza urgenza, come i Pronto Soccorso e il 118”.

“La Regione Molise – spiegano ancora le sigle sindacali – si trova in una condizione di ultradecennale commissariamento che non ha affatto risolto le problematiche della sanità regionale: a titolo di esempio basta considerare che ad oggi, nelle strutture pubbliche, non esiste un’unità operativa di Neurochirurgia, che i ricoveri per pazienti oncologici possono avvenire solo in una struttura privata in convenzione e per la quale è in atto una procedura di vendita, che i decessi sono sensibilmente aumentati dall’inizio della pandemia, che non è stato attivato un ospedale Covid Regionale dedicato e che non sono stati garantiti ospedali ‘misti’ con percorsi realmente separati”.

Ranieri e De Socio sottolineano poi che “l’unico ospedale di primo livello esistente in Regione, già privato progressivamente di reparti essenziali, ha faticosamente continuato, durante la fase acuta della pandemia, a prestare le cure ai pazienti non affetti da Covid, in particolare a quelli che necessitavano di cure emergenziali, di rianimazione o ai bisognosi di ricoveri per patologie tempo dipendenti. Ad oggi – ricordano – non sono ancora iniziati i lavori previsti per la costruzione di una struttura aggregata all’ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso, progetto approvato dallo stesso Governo per fronteggiare la seconda ondata della pandemia, speriamo ormai, in fase di superamento”.

Si soffermano poi sull’ormai noto problema della mancanza di medici e sanitari. “L’emergenza del momento è dovuta essenzialmente alla mancanza di personale, in primo luogo di personale medico specialistico, ma anche di personale paramedico. Il blocco del turnover e recenti procedure concorsuali che non hanno avuto esito positivo, hanno lasciato in organico scarso personale spesso con età avanzata, prossimo alla pensione e stremato da turni massacranti”, scrivono.

L’appello della Cgil Abruzzo Molise è volto a sostenere quindi i lavoratori del settore “che meritano di operare in condizioni dignitose” e i cittadini molisani “che sono stanchi di non vedere riconosciuto in pieno il diritto alla salute e alla cura della persona”. I sindacati propongono poi la loro ricetta per ‘salvare’ la situazione, che va oltre l’invocare Emergency: “Il territorio, già attanagliato da crisi industriali, occupazionali e demografiche attende certezze sul futuro della Sanità Molisana e auspica atti concreti per l’organizzazione dell’intero sistema anche attraverso un piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato e alla creazione di lavoro buono, dignitoso e non precario”.

“In questa sede ribadiamo che l’intervento di Emergency – così come proposto dal Governo in accordo con la Protezione civile per il supporto temporaneo in Calabria – potrebbe dare respiro e un segnale di speranza a una Regione che è stata negli anni oltremodo martoriata da circostanze avverse e che è stata devastata dall’ultimo evento pandemico. Il sistema sanitario molisano rischia il declino definitivo, occorre immediatamente l’ausilio di personale specializzato, abituato ad operare in situazioni anche estreme”, chiudono Ranieri e De Socio.

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Pietro

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