L’esito di un’indagine condotta su scala nazionale da Demoskopika. I più propensi a partire sono i giovani


Non è tanto la paura del contagio a frenare le partenze dei vacanzieri, bensì il peggioramento delle condizioni economiche familiari. Questo l’esito di un’indagine condotta da Demoskopika.
Il 54% degli italiani – riferisce TgCom24 – ha deciso di andare in vacanza (rimanendo entro i confini nazionale nell’87% dei casi), ma il 46% (circa 10 milioni di persone), ha rinunciato per vari motivi. Tra questi c’è il peggioramento delle condizioni finanziarie delle famiglie.

“La crisi economica pesa più della paura del Covid nei consumi turistici”, ha detto il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio.

I più propensi a partire sono i giovani (62%), rispetto agli adulti (59%) e agli over 65 anni (33%). Risiedono principalmente nel Mezzogiorno i più convinti assertori della villeggiatura. Inoltre, possiedono un titolo di studio medio-alto e si trovano in una condizione di lavoro dipendente (dirigenti, quadri, impiegati, etc.) piuttosto che autonomo.
Quasi 6 italiani su 10, infine, si affideranno alla tradizione optando di trascorrere la vacanza al mare (58%). Tra coloro che restano a casa oltre un 24% che “ha già rinunciato, al di là del coronavirus” (24%), preoccupa il 17% che non andrà in vacanza perché non ha la possibilità economica per farlo, mentre appena il 5% ha rinunciato perché, pur volendo, ha ancora timore a viaggiare a causa del Covid-19 e delle sue varianti.

Ad aver rinunciato alla vacanza, infine, per “questioni economiche”, risulta principalmente chi possiede un titolo di studio basso. E, ancora, disoccupati e operai, gli anziani più dei giovani e, infine, chi risiede nelle regioni del Centro e del Nord ovest del Belpaese.

 

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