Comportamenti violenti che si erano fatti più insistenti nell’ultimo anno. La madre ha chiesto aiuto ai carabinieri, con la speranza che il figlio, con problemi di droga, possa iniziare un percorso di disintossicazione. Due anni fa era stato arrestato per lo stesso motivo
CAMPOBASSO. Aggredita quasi ogni giorno dal figlio che vive con lei. A distanza di pochi giorni dall’arresto di un figlio che aveva violentemente aggredito il padre prima e i carabinieri dopo, un’altra mamma si è rivolta agli uomini in uniforme per raccontare di condotte violente subite dal figlio convivente.
La donna, nella querela depositata ai carabinieri di Bojano, ha raccontato dei comportamenti del figlio, che quasi ogni giorno le chiedeva con insistenza piccole somme di denaro, ovvero l’autovettura con il carburante per i suoi spostamenti. E quando la donna provava a negare partivano le violenze, divenute più insistenti nell’ultimo anno ed in particolare all’inizio del periodo estivo.
La donna, che sapeva del problema di tossicodipendenza del figlio, si è resa conto di essere assoggettata da tempo ad un regime di sottomissione psicologica che il ragazzo le aveva imposto e per timore per la sua incolumità, oltre che per l’amore di madre, si è vista costretta a chiedere aiuto, con il chiaro intento di indurre il figlio ad un regime terapeutico che possa aiutarlo.
Il giovane, già due anni fa,era stato arrestato per condotte estorsive ai danni della madre, che aveva comunque deciso di riaccoglierlo in casa all’atto della scarcerazione, sicura di un suo ravvedimento.
Le vessazioni raccontate ed accertate in fase investigativa, integrano senza alcun dubbio la fattispecie della ‘violenza domestica’, che comprende tutti gli atti di violenza sia essa fisica, sessuale, psicologica od economica, posti in essere all’interno della famiglia, indipendentemente dal fatto che l’autore sia o sia stato convivente con la vittima.
Il Giudice per le pndagini preliminari del Tribunale di Campobasso, condividendo le risultanze istruttore del Sostituto procuratore procedente, avallando la richiesta di applicazione di misura cautelare personale, ha disposto l’immediato allontanamento dalla casa familiare a carico del figlio violento, prescrivendo a questi di lasciare immediatamente il domicilio e di non farvi rientro senza autorizzazione, vietandogli inoltre di non avvicinarsi alla madre ed ai posti da questa frequentati, mantenendo comunque una distanza non inferiore agli 800 metri.
Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri della Compagnia matesina, che invitano sempre a denunciare gli episodi di violenza, già dalle prime avvisaglie, per evitare che il perdurare possa poi condurre ad epiloghi ben più gravi.
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