HomeNotiziePOLITICA & ATTUALITA'Domenico Iannacone: “Il cinema ispira, guarda oltre, la tv no”

Domenico Iannacone: “Il cinema ispira, guarda oltre, la tv no”

L’apprezzato e popolare giornalista e autore è stato ospite di MoliseCinema a Casacalenda. Ha raccontato il suo percorso umano e professionale. E aggiunto: “A casa si sta bene, che bello tornare nella mia terra”.


di Maurizio Cavaliere

Stavolta ha raccontato il suo percorso professionale, portando con sé, in un viaggio di emozioni e riflessioni profonde, il pubblico di MoliseCinema. Domenico Iannacone è forse il molisano di cui la nostra terra va più fiera, ormai da diverso tempo a questa parte, anni in cui la carriera del giornalista, scrittore e autore di Torella del Sannio ha vissuto anche di contrasti, di grandi soddisfazioni e riconoscimenti nazionali e internazionali, ma pure di sofferte separazioni da redazioni che non ne capivano la sostanza: quell’insieme di qualità umane e professionali che hanno plasmato l’uomo e il grande narratore della società contemporanea che è diventato.

Il suo intervento al Festival di Casacalenda è stato molto apprezzato e si è perfettamente incastrato fra tanti film e documentari che toccano l’àmbito di cui Iannacone è interprete fuori dal comune: il sociale. L’impegno costante, l’integrità, quell’essere rimasto fedele ai principi che gli appartenevano già quando, tempo fa, esordì sull’emittente molisana Teleregione: tutto questo gli è valso ieri sera l’ennesimo riconoscimento, il Premio ‘Armida Miserere’ ideato dagli amici della direttrice di carcere, morta nel 2003. Mezz’ora prima dell’incontro con il pubblico, Iannacone era stato accompagnato dall’ex sindaco di Gambatesa, Michele Giambarba, nella stradina dove c’è lo stabile in cui Armida Miserere ha abitato per alcuni anni. Sulla targa commemorativa di quella casa c’è scritto: “Perché vento sono stata”. Parole che hanno tanti significati importanti riferiti alla vita della funzionaria pubblica che ha diretto tra gli altri il carcere di Sulmona. Parole che fanno la differenza anche nel mestiere di Domenico Iannacone il quale, sul palco di MoliseCinema, ha attraversato le fasi essenziali della sua avventura di giornalista, reporter e autore tv. Da Ballarò a ‘Che ci faccio qui’ un crescendo di consapevolezza da parte sua e, via via, l’emancipazione da quel tipo di tv che oggi probabilmente gli sta un po’ stretta.

‘Sillabando le parole’ Iannacone  ha dichiarato il suo amore al Molise e alla provincia italiana, quella che lui ha saputo raccontare come pochi nel panorama mediatico e informativo contemporaneo. Tra una considerazione e un video (proiettati alcuni tra i suoi più apprezzati lavori, straordinario quello sulla terra dei fuochi) il sottofondo di un messaggio ‘sillabato’ cioè pronunciato con la calma e la saggezza di chi è nato sul tratturo (il Lucera-Castel di Sangro), un messaggio che vale per tutti, non solo per gli addetti ai lavori: andare a fondo delle cose, seguirle con la costanza di chi vuole entrare nei meccanismi più intimi delle persone e nelle trame più fitte delle storie da raccontare. MoliseCinema ha rappresentato per lui un momento piacevole: “Perché è bello tornare a casa e perché io – spiega – guardo pochissima tv, forse non dovrei dirlo, e molto cinema come se quell’elemento mi permettesse di trovare delle suggestioni e nuove strade da seguire. Il cinema – ha concluso – è illuminante perché vede oltre, mentre la tv, purtroppo, anche quella di adesso, non riesce a vedere il domani e questo è un peccato”. Poi solo applausi per lui, quelli di una piazza di provincia, il luogo ideale per incontrarsi e per ‘catturare’ magari una nuova storia da raccontare, di quelle nascoste, di quelle di cui nessuno parla: le storie che hanno incardinato il talento di Domenico Iannacone.

 

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