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Lupi, mai perdere l’entusiasmo. E la cabala ci tira su

Gli errori commessi ieri sera contro il Taranto fanno parte del percorso di un campionato difficile, affrontato con una squadra giovanissima. Pure ventidue anni fa gli ionici si imposero 1-0 a Selvapiana ma poi il campionato lo vinse il Campobasso.

di Maurizio Cavaliere

L’entusiasmo per uno stadio e una serie ritrovati, la delusione per il risultato negativo. Campobasso-Taranto il giorno dopo è un mix di tutto questo. Prevale forse l’amarezza per un ko evitabile, ma come un po’ tutti avevamo capito ben prima di questa partita, la serie C è un campionato duro in cui gli episodi singoli pesano nell’equilibrio che spesso caratterizza le partite.

Sono piovute critiche soprattutto sul giovane esterno di difesa Fabriani per un fallo evitabile, quello dell’espulsione, ma il ragazzo, va ricordato, è stato tra i grandi artefici del ritorno fra i pro. Buttargli la croce addosso è ingeneroso oltre che sbagliato, visto che le scommesse si vincono e si perdono solo alla fine, non certo alla prima sciocchezza commessa.

D’altronde un altro giovane, Tenkorang, ha invece dimostrato di essere all’altezza del compito. Se quella palla a tempo scaduto fosse entrata, sarebbe stato tutto diverso oggi.

Avellino, Taranto e Campobasso hanno dimostrato in due giornate che in C si gioca a calcio, che gli atleti sono ben preparati fisicamente e sanno quello che devono fare in campo. La sensazione è anche quella che sarà un campionato interessante da vedere, che già è una grande conquista rispetto al recente passato.

Cudini può non essere contento, ma non certo strapparsi la zazzera. L’attacco non ha inciso, invece gli altri reparti non sono andati male. Il gol degli ospiti, favorito da una palla gestita male dai lupi in uscita, è stato un gran bel gol, trovato con bravura e precisione dai tarantini, compresa l’inzuccata inattesa di Giuseppe Giovinco, il quale in effetti non è molto più alto del più celebre fratello.

Qualcosa sul piano tattico potrà essere rivisto e forse arriverà qualche correttivo di formazione. Cudini saprà cosa fare, non è questo il momento delle critiche. Il progetto Campobasso va sposato nella buona e nella cattiva sorte. L’ottimismo aiuta, soprattutto quando si torna sulla scena da matricole: ci vogliono calma e, come detto dallo stesso tecnico, dopo il pareggio di Avellino, si dovrà spesso giocare sulle ali dell’entusiasmo che ora a Campobasso c’è, come dimostra la ressa in piazza Pepe per avere un biglietto.

La pausa di oggi farà un po’ di pulizia degli strascichi mentali e fisici di una partita comunque equilibrata in cui il Campobasso, questo è bene sottolinearlo, se l’è giocata ad armi pari anche dopo l’espulsione.

Domani a Vinchiaturo, con la ripresa degli allenamenti, si potrà ragionare sugli episodi e cominciare a preparare la doppia trasferta prevista dal calendario: Monterosi Tuscia e Juve Stabia.

Nel frattempo in soccorso (si fa per dire) dei lupi arriva la cabala. Il Taranto vinse 1-0 a Campobasso anche nella stagione 1999-2000 in serie D (gran gol di Dell’Oglio su punizione), ma alla fine furono i lupi di Busetta a vincere il campionato e salire in C2; viceversa quando vinsero i molisani con gol di Corona la stagione si concluse con il Taranto campione e promosso in C2 e i lupi spodestati dal Sora ai playoff.

Altra curiosità risale alla stessa stagione 2000/01. Nella gara giocata allo stadio Iacovone il Campobasso perse proprio come ha perso ieri sera: 1-0 ed espulsione diretta di Bello (fallo brutto ed evitabile come quello di Fabriani)  per i lupi a metà ripresa e successivo gol del Taranto con Riganò. Fu quella la prima sconfitta stagionale dei lupi, come ieri sera, ma allora arrivò all’ottava giornata anziché alla seconda. Del resto le ambizioni di quei lupi, che volevano tornare in C1, erano un po’ diverse da quelle di oggi. Questa è serie C unica e il Campobasso vincerà il suo campionato se riuscirà a salvarsi evitando i playout. Quello è il traguardo da raggiungere ed è bene che anche i tifosi, tutti i tifosi, si sintonizzino subito su queste frequenze: di sconfitte ce ne saranno ancora. Il percorso sarà lungo e difficile. Conta essere lì, a lottare tutti insieme per tenersi stretta una categoria che va considerata un lusso per Campobasso e per tutta la regione.

 

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Maurizio

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