HomeECONOMIA e FINANZARecovery Fund e buoni propositi

Recovery Fund e buoni propositi

di Tiziano Gentile


Oggi la Commissione europea ha annunciato la sua proposta di Recovery Plan, ribattezzato nell’ultima ora come Next generation EU. Ci siamo! Sul piatto oltre 750 miliardi di euro, di cui ben 500 a fondo perduto. Sommando questo alle risorse già messe in campo con il fondo Sure, il MES e le garanzie della BEI, le misure straordinarie, messe sul campo, ammonterebbero a circa 1.300 miliardi di euro.

Adesso la palla passa in mano ai capi di stato e di governo che il 17 e il 18 giugno si riuniranno a Bruxelles. Duro il fronte dell’austerità, con in testa i Paesi Bassi, che sembra irremovibile sulla linea marcata in precedenza.

L’Italia, il paese che in Europa ha sofferto di più l’impatto sociale ed economico del coronavirus, sarà il paese a beneficiare del maggior numero di risorse messe a disposizione. Ad ogni modo, abbracciando questa prospettiva, con coraggio e visione, potremo avviarci finalmente ad uscire da questa crisi. Ci sono alcune azioni fondamentali da mettere in atto per recuperare il divario di crescita economica e produttività, nei confronti degli altri Paesi europei, che ha caratterizzato la storia del nostro Paese, soprattutto negli ultimi vent’anni.

Il governo ha fatto parecchi proclami, ambiziosi e allettanti, con l’obiettivo unico di modernizzare il paese che già prima della comparsa del coronavirus dava chiari segnali di cedimento. Incentivi alla digitalizzazione, rafforzare la capitalizzazione delle imprese, favorire le innovazioni da parte delle start-up, rilanciare gli investimenti pubblici e privati, ridurre (finalmente!) la burocrazia, favorire la transazione energetica, investimenti sulla cultura, valutare una seria riforma fiscale per cercare di arginare il vero cancro del nostro paese: l’evasione fiscale, che per molti oggi è rimasta l’unica strada per sopravvivere.

Staremo a vedere se questa volta ci faremo trovare pronti. Di una cosa siamo tutti certi: Questo è il momento per alzare la testa e volgere il nostro sguardo al futuro. Un futuro dove i cambiamenti climatici, la natura e la tecnologia saranno al centro dell’attenzione.

La storia ci dirà se riusciremo a trasformare questa crisi in una straordinaria opportunità o se, come spesso è successo, vivremo di rimpianti.

 

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