Consiglio comunale del 6/09/2021

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ISERNIA. Cade il numero legale e il Consiglio comunale, potenzialmente l’ultimo dell’era d’Apollonio, viene aggiornato a domani sera alle 21 in seconda convocazione, dove dovranno essere approvati due debiti – gli ennesimi – fuori bilancio. Passa comunque il rendiconto di gestione per l’esercizio 2020, approvato con 15 favorevoli e 7 contrari: l’ultimo atto contabile di rilievo messo in cassaforte dall’amministrazione in carica, ormai agli ultimi giorni di mandato.

La seduta, con soli quattro punti all’ordine del giorno, inizia con la relazione del consigliere delegato al Bilancio, Giampiero Mancini, che evidenzia come il disavanzo effettivo abbia migliorato il disavanzo presunto per 68mila euro, riducendo il residuo. Dunque il ripiano del disavanzo straordinario di amministrazione – ponendo a carico dei bilanci delle annualità successive al 2015 la quota annuale di 323.373,05 euro da assorbire in trent’anni, per oltre 9 milioni di euro – avrà un tempo di rientro inferiore, ha spiegato Mancini. Da parte sua anche un passaggio sui parametri di deficitarietà strutturale dell’ente, passati da 5 a 4. Per uno di essi, ha sottolineato il consigliere delegato, “parliamo di uno sforamento di 31mila euro di debiti fuori bilancio. Probabilmente, con una maggiore verifica, si poteva far rientrare anche questo nei parametri positivi”.

Mancini ha poi sottolineato come la gran parte dei debiti fuori bilancio derivino da sentenze esecutive. Per le quali l’ente ha accantonato qualcosa come 7 milioni di euro. “Un fondo abnorme – l’ha definito il sindaco Giacomo d’Apollonio – ma ci sono 2,5 milioni a tutela dell’ente per il contenzioso con Esattorie spa, che garantiscono il Comune per il futuro e che provengono da una situazione di contenzioso pregresso dopo il concordato preventivo della società, cui ha aderito l’amministrazione comunale del passato”.

Sul punto ha fornito delucidazioni il dirigente del Settore Finanze, Antonello Incani. “C’è una fase liquidatoria – ha spiegato – I commissari liquidatori ci fanno un resoconto semestrale e noi per la prima volta, a novembre, sulla scorta dei dati dell’Ufficio legale, abbiamo quantificato il fondo da accantonare. Non avevamo l’affluenza delle somme su conti direttamente intestati all’ente, ma ad Esattorie che li riversava poi all’ente. Dal 2009 e per più di un’annualità, la società non ha più riversato queste somme adducendo eccezioni, con il contenzioso che si crea dove Esattorie ci dice che siamo noi a dover versare questi 2,5 milioni, mentre noi sosteniamo esattamente il contrario. Per lo svincolo dei 2,5 milioni occorrerà aspettare la sentenza”.

Sul punto si è aperto un lungo dibattito, con il consigliere Mino Bottiglieri (M5S) che ha rimarcato come il fondo contenzioso è reputato congruo dai revisori, “ma l’ammontare è preoccupante, con oltre 7 milioni. Significa che siamo bersaglio facilissimo da parte di tutti”.

Durissimo al riguardo il commento di Giovancarmine Mancini (Alleanza per il Futuro), che ha parlato di “scaricabarile tra uffici, sindaco che fa spallucce, assessori che non sanno o fingono di non sapere”. Per poi chiosare: “Un incubo”.

Concetti ribaditi in buona parte anche da Gianni Fantozzi (Fratelli d’Italia), che ha per l’ennesima volta evidenziato lo scollamento tra uffici e parte politica, con conseguenti sacche di non governo.

Il sindaco, dal canto suo, ha ribadito di aver ereditato debiti vecchi oltre dieci anni e di aver dovuto scarificare la propria politica finanziaria a causa di questa eredità. “Ma i frutti del lavoro svolto – ha concluso Mancini – li raccoglieranno le future amministrazioni, che si troveranno la tavola apparecchiata. Sulla consistenza del fondo contenzioso, ricordo che i revisori dicono che esistono tre fasce: a seconda che il danno sia possibile, probabile o remoto va applicata una percentuale ad hoc. Impossibile, pertanto, che si trovi un fondo esattamente corrispondente alla mole del contenzioso in essere. Noi abbiamo prima fatto l’elenco degli accantonamenti, poi costituito un fondo ritenuto congruo”.

Mentre si discuteva dei debiti fuori bilancio, il consigliere Cosmo Tedeschi ha chiesto la verifica del numero legale, facendo cadere la seduta. Cosa singolare, a garantire la regolarità della seduta fino a un minuto prima erano i consiglieri di Fratelli d’Italia che sostengono proprio Tedeschi come candidato sindaco.

 

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