Bum bum Rossetti: “Il mio destro? Merito anche dei miei familiari”

L’attaccante del Campobasso, ieri sera decisivo con una doppietta a Viterbo, contro il Monterosi, racconta da dove nascono le prodezze dal limite dell’area: “Da piccolo calciavo sempre più forte degli altri, poi i miei mi incitavano a battere delle punizioni nel giardino di casa… Spero di essere sempre all’altezza e di fare tanti gol”


di Maurizio Cavaliere

Non lasciategli una palla vagante sul limite dell’area di rigore, perché da lì, di destro o col mancino, Mattia Rossetti è una sentenza. Ieri una doppietta d’autore, davvero: primo gol, dribbling e bordata alla Batistuta, sotto la traversa; secondo centro, stoccata precisa poco dopo il limite dei sedici metri.

Mattia Rossetti è un attaccante atipico: segna spesso da una distanza che va da 12/15 a 20 metri. Era già accaduto nella scorsa stagione (17 presenze 5 gol): ricordiamo tra gli altri il bolide all’esordio in rossoblù contro l’Aprilia, gol vittoria del 21 febbraio scorso e quello, altrettanto potente, a Giulianova.

“Sì – ci racconta il giorno dopo la grande serata di Viterbo – ho un destro piuttosto potente e preciso – Il tiro è una delle mie caratteristiche migliori. Spero di poterlo affinare ancora di più”. Dietro quelle bordate c’è un po’ di tutto, in primis una dote naturale: “Quando ero bambino calciavo più forte degli altri”. E calciava con entrambi i piedi, per cui oggi gli viene del tutto naturale ‘sparare’ da qualsiasi posizione, un po’ come Evangelisti, ve lo ricordate il centrocampista dei lupi in serie B? Lo chiamavano ‘bombardino’.

Ma Rossetti ha avuto una spinta ulteriore per apprendere il mestiere dello ‘stoccatore’, uno sprone arrivato direttamente dai familiari: “Mi hanno sempre motivato e incitato a calciare in porta. E a migliorare”. Nella villa di Mirabella Eclano, dove ha vissuto fino a 14 anni (poi è stato prelevato dal Catania) e da dove chiacchiera con noi oggi, ha fatto pure un po’ di danni. “Vasi ne ho rotti, sì, mi dicevano di calciare delle punizioni nel giardino di casa e io non mi tiravo indietro”. I familiari oggi sono felici di condividere con lui la gioia di una doppietta che arriva in un momento decisivo per la carriera. “E’ una fase positiva, sono contento e lo sono anche i miei familiari. Spero di essere sempre all’altezza e di fare tanti gol”.

L’ultima battuta della nostra chiacchierata nel giorno di meritato riposo è per il tecnico e per i compagni di squadra: “Abbiamo disputato una grande partita, ieri, giochiamo spesso a memoria. Situazioni e azioni provate in allenamento. E poi ringrazio Tenkorang per come ha saputo tenere la palla e fare spazio alla mia corsa”. In effetti è stato un gol davvero bello per costruzione e finalizzazione.

Quella del lupo alla prima vittoria nella serie C unica, dopo tempo immemore, è dunque una bellezza corale. Guardare le azioni che hanno portato ai gol di Rossetti è un piacere per gli occhi. Tocchi di prima, sovrapposizioni efficaci con più giocatori che… partono, e Rossetti che si invola sulla fascia destra per il primo gol; verticalizzazione dello stesso attaccante irpino per Tenkorang che controlla e la tiene da par suo, portandosi dietro mezza difesa locale, prima di ridare a  Rossetti che, libera il destro come aveva fatto cinque minuti prima, e schianta la porta e la tenuta psicologica degli avversari.

Cudini lo diceva l’anno scorso: “Rossetti è un attaccante importante per la manovra e, anche a partita in corso, è in grado di dare un impulso notevole e immediato all’attacco”.

Gioca molto la palla, questo ragazzo, parte da dietro, un po’ alla Morata e può far risalire la squadra nei momenti di affanno. Nella formazione senza arieti che ha vinto il campionato di serie D, ha avuto un ruolo decisivo per il gioco dei lupi, aprendo spesso lo spazio alle sgroppate di Cogliati e Vitali.  Oggi il discorso vale per i due giovani Di Francesco e Liguori, suoi partner di reparto ieri sera al ‘Rocchi’. Ma può essere esteso anche agli altri attaccanti Emmausso, Parigi e allo stesso Vitali, quando, presto, il giovane attaccante esterno tornerà più utile alla causa.

Rossetti è un giocatore discreto tecnicamente e forte fisicamente, che sa incidere sulla partita. In più, dispone di quel destro fulminante e risolutore: l’arma in più dell’ottimo Campobasso di ieri sera. Cudini ha trovato con lui la quadratura in attacco? No, questo non si può dire dopo una sola partita. Diciamo però che non sarà facile rinunciare al lavoro di quantità e di qualità che svolge Rossetti senza sosta. Il 25enne di Mirabella Eclano ieri sera si è preso tutto: scena e applausi. Se continuerà a far parlare il campo in questa maniera, alla fine, si prenderà pure l’attacco, questo è sicuro.

 

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