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Regione contro Mef, Toma: “Ci deve circa 20 milioni, pronti a recuperarli”

Mancati introiti Irap: con delibera di Giunta è stato dato incarico al quotato Studio De Bonis di preparare le carte per mettere in mora il Ministero dell’Economia e delle Finanze. I professionisti incaricati hanno permesso alla Basilicata di recuperare 32 milioni nella stessa vicenda. Il presidente: “Operazione importante, utilizzeremo molte di queste risorse per la nostra Sanità”.

di Maurizio Cavaliere

CAMPOBASSO. Il disallineamento prodotto dal federalismo fiscale ha creato delle falle pericolose e in qualche caso il drenaggio di enormi sacche di risorse. La Regione Molise ne ha fatto le spese, ma è pronta a ‘riprendersi’ quanto, secondo gli esperti in materia, gli sarebbe spettato per la riscossione dell’Irap. Un recupero che, se dovesse andare a buon fine (finora è sempre andata così) riporterebbe nelle casse regionali, e senza vincolo di destinazione, tantissimi soldi. “Circa 20 milioni”, dice il presidente Donato Toma, che non si sbilancia sulla cifra, che potrebbe salire o scendere a seconda dei calcoli da fare, con il controllo incrociato di movimenti bancari e cartelle esattoriali, stante l’accertamento del mancato introito che ci dovrà essere da parte della Tesoreria regionale.

Con Isnews avevamo anticipato la notizia alcuni mesi fa, oggi apprendiamo della delibera con la quale la Giunta, investendo della questione lo Studio legale e tributario che in Basilicata ha risolto lo stesso contenzioso, ha di fatto avviato questa partita importante e da vincere, che dovrebbe portare l’Ente di via Genova a mettere in mora il Ministero dell’Economia e delle Finanze entro alcune settimane.

Una questione complessa, quella del mancato introito dell’Irap, imposta regionale che, come la vecchia Imposta locale sui redditi e le altre imposte che ha sostituito, colpisce le attività produttive. Sull’Irap gli accertamenti sono effettuati dallo Stato tramite l’Agenzia delle Entrate, ma poi le risorse devono finire nelle casse delle Regioni. Tali tributi, però, nel caso della Regione Molise, non sarebbero stati riversati all’Ente, ma sono stati indirizzati nelle poste della Sanità passando per il fondo di perequazione, che era comunque dovuto. Le ingenti risorse di questo fondo sarebbero quindi state ‘azzerate’ da quelle provenienti dalla riscossione dell’Irap, o viceversa, a seconda di come la si guardi. La somma ingente e reale sarebbe stata ‘travasata’ e fatta passare per altro, con la Regione Molise, già falcidiata e sballottata oltre misura dai tagli della spending review, che sarebbe stata quasi ‘affossata’ per dirla in tutta franchezza.

Irap dovuta e non erogata, dunque, collegata agli accertamenti fiscali dello Stato. Nella stessa vicenda si sono trovate nel recente passato la Basilicata, come detto, e la Campania. Quest’ultima Regione ha rimesso le cose a posto attraverso una transazione, quindi senza riottenere il totale (una somma enorme) di quanto le spettava. La Basilicata invece ha recuperato fino all’ultimo centesimo i circa 32 milioni di spettanze. Dieci mesi fa si è conclusa l’inedita causa attivata relativamente alle norme sul federalismo fiscale, molto recenti e rimaste spesso inattuate. Nella sentenza, la Corte dei conti ha affermato un principio di diritto importante, corrispondente all’autonoma e diretta applicabilità di un articolo di legge secondo il quale spettano alle Regioni, in autonomia e senza vincolo di destinazione, le somme derivanti da Irap, da accertamento e addizionale regionale Irpef. Lo stesso articolo, al secondo comma, prevede i decreti successivi con i quali si sarebbero dovuti stabilire tempi e modalità di versamento, decreti però mai attuati dal 2011. Da qui il Mef avrebbe preso questi soldi e li avrebbe indirizzati sulla sanità regionale, ma quelle risorse erano di diversa provenienza e attuazione.

Ecco che quindi il presidente Toma, che ha seguito le vicende delle altre Regioni penalizzate, ha deciso di passare al contrattacco e, con delibera di Giunta, ha affidato incarico al quotato Studio dell’Avvocato Vittorio De Bonis, quello che ha portato la Basilicata a vincere la sua battaglia contro il Mef. Il successo della Regione Basilicata nella causa contro il Ministero autorizza la Regione a sperare concretamente nel recupero di tanti milioni importanti che per il Molise sono senza vincolo di destinazione. Ma Toma, che metterebbe a segno un punto importante per se stesso e per il territorio che amministra, non ha dubbi circa l’eventuale utilizzo delle ingenti risorse: “Il Governo ci deve questi soldi, e noi, per la gran parte, li utilizzeremo per la nostra sanità. Non ho dubbi in proposito”.

Ora si attendono il calcolo preciso delle spettanze e la messa in mora del Mef. Per il Molise male in arnese di oggi una battaglia da affrontare e vincere.

Pasquale

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