Salvatore Mincione, regista della compagnia pentra, traccia un bilancio della rassegna estiva appena conclusa e apre il nuovo anno accademico. GUARDA IL VIDEO
ISERNIA. Da ormai vent’anni Salvatore Mincione, napoletano di nascita ma isernino d’adozione, costruisce attivamente arte e teatro a Isernia. Si devono a lui e all’amico di sempre Giovanni Gazzanni l’istituzione e le attività del Proscenio, storico luogo di cultura in città, e della compagnia Cast, l’apprezzatissimo ‘Centro artistico di sperimentazione teatrale’ che ogni anno – spesso senza aiuto alcuno – riempie i weekend isernini con la rassegna dedicata a Mario Scarpetta, amico e mentore di Mincione.
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Una macchina da battaglia, quella di Cast, che è riuscita a mettere in piedi una splendida rassegna estiva in piazzetta Sanfelice – luogo simbolo nel cuore del centro storico – fatta di ben quattro spettacoli in due mesi: tempi di preparazione olimpionici che Mincione commenta, nell’intervista rilasciata ai microfoni di isNews, come fossero “cose da pazzi”. Sforzi e sacrifici che il pubblico ha ripagato con affetto, riempiendo in ciascuna delle otto sere la ‘sala sotto le stelle’ creata da Cast in collaborazione con il Comune di Isernia. Un successo travolgente che ha visto oltre mille spettatori divertirsi, ridere e passare insieme una serata diversa all’insegna del teatro. E che ha permesso di dimostrare, ancora una volta, come nonostante tutto Scarpetta ‘tira’ ancora: ‘O Scarfalietto’ è stato infatti lo spettacolo più apprezzato, a chiusura della rassegna, benedetto da applausi a fiume e complimenti a non finire. Un balsamo, dopo i terribili mesi di chiusura forzata lontani dal pubblico.
Ma il Proscenio non è solo Cast, anzi: l’attività forse più importante è quella della scuola di teatro, che da ben vent’anni forma aspiranti attori di tutte le età. Come ama ripetere Mincione, i più meritevoli hanno poi l’occasione – a conclusione di un percorso che li vede affrontare le materie più importanti: training, storia del teatro, dizione, portamento, interpretazione, improvvisazione e molto altro – di lavorare in compagnia e di provare sulla propria pelle l’emozione di esibirsi davanti a un pubblico vero. E molti ragazzi cresciuti nel vivaio di Cast oggi hanno raggiunto importanti risultati artistici, lavorando nel cinema, in importanti teatri nazionali, o per la televisione.
Mincione e Gazzanni, assieme ai ragazzi della compagnia, continuano dunque a lavorare per creare un polo culturale completo, che possa dare una ‘casa’ ideale ai tanti che lo desiderano ma pure essere un luogo dove esprimersi e scoprire sé stessi anche in relazione con l’altro, contribuendo a quella fantomatica ricostruzione del tessuto sociale che molti paventano, mentre altri realizzano già da moltissimi anni.
Pietro Ranieri
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