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Piano sanitario, la Conferenza dei sindaci detta la linea a Toma: consultazione serrata sul nuovo Pos

Alla riunione ha partecipato il governatore e commissario Donato Toma. In attesa di un documento degli amministratori si è parlato di superamento del decreto Balduzzi e di unitarietà delle forze politiche per fare pressing sul Governo Balduzzi, a tutela del Molise


CAMPOBASSO. Superamento del Decreto Balduzzi, coinvolgimento della delegazione parlamentare molisana, unitarietà delle forze politiche perché si faccia pressing sul Governo Draghi, per una modifica dei parametri sulla densità della popolazione e la soppressione del commissariamento nella sanità molisana, in virtù di un apposito Decreto Molise.

Posizioni emerse nella Conferenza dei sindaci, che si è riunita questa mattina presso la Sala della Costituzione della Provincia di Campobasso. Alla riunione ha partecipato il governatore e commissario alla sanità Donato Toma, che dopo aver ripercorso tutte le tappe del Pos 2019/2021 – presentato dall’ex commissario Angelo Giustini a settembre del 2020 – si è detto favorevole, nella prossima programmazione 2022/2024, attraverso un percorso di condivisione con il territorio, a procedere nella direzione di una riorganizzazione della rete sanitaria, che passi anche attraverso l’assunzione di personale.

Toma ha anche ricordato come nel nuovo Patto per la salute sia stata già previste la deroga, per le piccole regioni, al Decreto Balduzzi e l’abolizione dell’istituto del Commissariamento.

La Conferenza ha deciso di predisporre un documento di sintesi sulle proposte evidenziate, quale strumento di contrattazione con il Governo nazionale. Che riguarderà soprattutto la prossima programmazione.

Delle criticità del Pos 2019/2021 ha parlato il presidente della Conferenza dei sindaci e primo cittadino di Agnone Daniele Saia.

“In un territorio come quello molisano, costituito per circa l’80% da colline e montagne – le sue parole – le difficoltà e i bisogni sono molto diversi rispetto ad altre zone italiane. Noi sindaci rappresentiamo la voce di ogni singolo cittadino molisano e avremmo sicuramente voluto un maggior coinvolgimento sulle declinazioni del Pos. Bisognerà mettere al centro risposte tempestive per le necessità delle persone, passando dalle parole ai fatti. I lavori odierni vanno guardati anche in prospettiva futura: da oggi bisognerà cominciare a porre basi solide e risolutive anche per il Pos 2022/24”.

E della necessità di un coinvolgimento preventivo della Conferenza dei sindaci, non dopo l’adozione del provvedimento, ha parlato anche il sindaco di Campobasso Roberto Gravina, che a nome del Comune di Campobasso ha impugnato il Pos 2019/21 e che ha portato alla discussione anche la posizione della Consulta della Sanità e del Comitato Pro-Cardarelli.

Tra le criticità a cui Gravina ha fatto riferimento la rete della malattie tempo dipendenti e gli accordi di confine, per il trasporto dei pazienti che non possono essere curati negli ospedali del Molise in strutture sanitarie di altre regioni. “C’è il problema di come raggiungere queste strutture, con le difficoltà infrastrutturali che vive il Molise e senza la dotazione di elisoccorso”.

“Prima di rendere ufficiale un documento così importante come il Pos 2019/2021 – Gravina ha sollevato la questione di merito – sarebbe stato il caso di progettare una fase di ascolto da parte del commissario rivolta a sindaci, associazioni e rappresentanti delle istanze dei territori. Questa disattenzione al metodo non è questione di lana caprina, ma ha di fatto costretto anche la stessa Conferenza dei Sindaci ad affrontare questo tema a cose già fatte. In previsione di ciò che sarà e di ciò che andrà scritto dal commissario nel prossimo Pos 2022/2024 – ha aggiunto Gravina – è necessario che il confronto e l’ascolto da parte di chi deve poi organizzare il piano avvenga in modo molto più diretto ed efficace”.

Resta il problema della carenza del personale, il Molise non risulta “appetibile” a medici e personale sanitari, e quello dell’edilizia sanitaria. Una situazione aggravata dalla pandemia. Da affrontare con interventi finanziabili con fondi del Pnrr. Per garantire sicurezza ed efficienza delle strutture sanitarie. Oggi carenti. 

Da registrare anche l’intervento del presidente della Provincia e sindaco di Termoli Francesco Roberti, che ha ricordato il ricorso contro la chiusura del Punto nascita dell’ospedale San Timoteo di Termoli, per ribadire la necessità della deroga al numero minimo di parti previsto dal Decreto Balduzzi.

“La Rete territoriale – ha rimarcato Roberti – non è la soluzione ai nostri problemi, se poi non sono presenti le strutture ospedaliere in grado di far fronte alle situazioni di emergenza e alle terapie tempodipendenti. Diversamente, a pagarne le maggiori conseguenze sarebbe il basso Molise, soprattutto se passasse il criterio dei cosiddetti accordi di confine”.

“Sui tavoli romani, dal Molise, deve arrivare una voce univoca, quella di tutti i rappresentanti politici e istituzionali del territorio, al di là delle proprie appartenenze partitiche – ha aggiunto Roberti – Il Pos 2022–2024 dovrà prevedere una riorganizzazione del territorio, l’eliminazione dell’accordo di confine, che solo sulla carta porta risparmio, la riorganizzazione degli ospedali con la previsione di nuove assunzioni. La politica non c’entra in questa battaglia – ha concluso – ma l’unica cosa che conta è l’impegno di combattere per tutelare e garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini molisani”. 

C.S.

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Carmen

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