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Il Molise torna a viaggiare su rotaie: riaperta la tratta ferroviaria Isernia-Roccaravindola

Da domani si riparte con i treni diesel, ma con una linea giù più moderna e automatizzata. Tra le varie opere, realizzato il nuovo apparato centrale computerizzato della stazione di Isernia e una nuova sottostazione elettrica a Pettoranello. L’intero percorso fino a Campobasso sarà elettrificato entro il marzo 2023, almeno nelle intenzioni di Rfi. VIDEOINTERVISTE E FOTOGALLERY


ISERNIA. A partire da domani, 10 ottobre, sarà riaperta la tratta ferroviaria fra Isernia e Roccaravindola. Per ora con treni diesel, in attesa che 6 convogli elettrici vengano acquistati dalla Regione Molise e che l’intera linea, fino a Campobasso, sia completamente elettrificata. Al momento è stata modernizzata solo la parte che va da Matrice a Isernia e Venafro, nelle due direttrici Napoli e Roma.

Tre gli obiettivi da raggiungere: ridurre i tempi di percorrenza con Napoli e Roma, incentivare la mobilità collettiva, generare un impatto positivo sulla vita quotidiana dei viaggiatori.

I dettagli sono stati forniti stamani in una conferenza stampa presso la stazione di Roccaravindola dal presidente della Regione Donato Toma, dall’assessore regionale ai Trasporti Quintino Pallante, da quello dei Lavori Pubblici Vincenzo Niro e dal dirigente di Fs Fabio Rapuano.

GUARDA LA VIDEOINTERVISTA A TOMA

Intanto, sono state ultimate le opere di ammodernamento tecnologico e potenziamento infrastrutturale, a cura di Rfi, Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo Fs), che costituiscono la prima parte dei lavori per l’elettrificazione della linea Campobasso–Isernia–Roccaravindola.

Gli interventi hanno riguardato il rinnovo di 13 km di binari e traverse, di 2 deviatoi, l’adeguamento degli impianti di trazione elettrica, comando e controllo dell’infrastruttura e la realizzazione di una nuova sottostazione elettrica a Pettoranello. Compiuti anche lavori di abbassamento del binario in corrispondenza di gallerie e cavalcaferrovia e di adeguamento tecnologico dei passaggi a livello, propedeutici all’elettrificazione.

Una volta concluso il consueto iter di verifica e collaudo della tratta da parte dell’Ansfisa (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali) sarà consentita la circolazione ai mezzi con trazione elettrica.

Contestualmente, nella stazione di Isernia, è stato realizzato il nuovo ACC, Apparato centrale computerizzato, che sarà attivo sempre da domani. L’apparato, avvalendosi delle più innovative tecnologie, funziona come una vera e propria ‘cabina di regia’, che consentirà di innalzare gli standard di gestione e supervisione dell’intera linea migliorando la qualità del servizio. Tali apparati rappresentano il cuore del controllo delle stazioni e delle linee perché assicurano, da un’unica ‘cabina di comando’, una corretta ed efficiente gestione della circolazione dei treni.

La stazione di Isernia è stata interessata anche dalla realizzazione di un nuovo impianto di informazione al pubblico, con la posa di circa 25 km di cavi in fibra ottica, di nuovi marciapiedi (altezza 55 cm) secondo lo standard europeo, di una nuova pensilina sul secondo marciapiede e da interventi di modifica e potenziamento del Piano regolatore generale, che hanno comportato un nuovo assetto dei binari.

I cantieri hanno visto impegnati quotidianamente circa 150 tecnici di Rete Ferroviaria Italiana e delle ditte appaltatrici, metre l’investimento complessivo del progetto di elettrificazione della linea Roccaravindola–Isernia –Campobasso è di 140 milioni di euro.

Come spiegato dall’ingegnere Fs Rapuano, la linea viene restituita ai cittadini in una veste molto più moderna, “rinnovata sia per quanto riguarda il binario che per il sistema tecnologico che gestisce il sistema trasportistico. Quella di oggi – ha continuato – è solo la prima fase di un intervento molto più ampio, che ci porterà a elettrificare la tratta fino a Campobasso. Si parte con treni diesel perché il processo di elettrificazione richiede un iter autorizzativo, un collaudo, dopo il quale potranno alfine transitare i treni elettrici. L’adeguamento della linea Campobasso-Bojano-Isernia sarà la seconda fase, la riattivazione della quale sarà fatta entro un anno sempre con lo stesso sistema: prima percorrendo la tratta con treni diesel, poi aprendola ai convogli elettrici, una volta acquisita l’autorizzazione”. Una data immaginaria per garantire l’intero servizio, secondo Capuano, sarà quella del marzo 2023.

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Alle 8,31 di domani, insomma, arriverà a Isernia il primo treno proveniente dalla stazione Termini di Roma. “L’iter è stato rallentato di un anno a causa del Covid – ha ricordato l’assessore Vincenzo Niro – Finalmente riparte il traffico su rotaia, seppure con locomozione ancora diesel, per quanto con treni più moderni. L’iter di prova dei sistemi elettrici dovrebbe concludersi a gennaio 2022, per avere a marzo i primi locomotori con trazione elettrica, che elimineranno anche l’inquinamento. Abbiamo accantonato risorse ad hoc per comprare locomotori elettrici o ibridi e nello stanziamento dei fondi di riparto a livello nazionale avremo altri 210 milioni di euro per elettrificare la linea fino a Termoli”.

Sei i nuovi convogli elettrici che la Regione provvederà ad acquistare quando la tratta sarà completamente ammodernata, ha chiarito l’assessore Quintino Pallante, che segneranno un punto importante per il Molise nel segno della transizione ecologica ma per i quali ci vorrà un investimento di 80 milioni di euro. “Abbiamo già ottenuto lo sblocco dei primi 7 milioni nell’ambito del Pnrr – ha sottolineato – ora confidiamo in un rapporto proficuo col Governo”. L’assessore ha anche rilasciato una battuta sul famigerato binario 20 bis della stazione Termini, dove arrivano i treni provenienti dalla nostra regione.

GUARDA LA FOTOGALLERY IN BASSO DEI LAVORI A ISERNIA E DELLA CONFERENZA STAMPA

 

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Pasquale

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