Isernia, arriva ‘Scandagli’: la mostra di Alberto D’Alessandro

Iniziativa in collaborazione con SM’ART- l’arte sm! e con il patrocinio del Comune di Isernia e della Regione Molise

ISERNIA. Nuovo evento artistico culturale allo Spazio Arte Petrecca. In collaborazione con SM’ART- l’arte sm! e con il patrocinio del Comune di Isernia e della Regione Molise arriva ‘Scandagli’ la mostra del pittore Alberto D’Alessandro.
La vernice d’apertura della mostra è prevista il giorno 15 ottobre 2021 alle ore 18.00 presso le sale della Galleria in Corso Marcelli 180 a Isernia. Intervengono: il critico d’arte Rocco Zani e l’artista Alberto D’Alessandro. A dare il benvenuto ai presenti saranno la storica dell’arte e curatrice della mostra Carmen D’Antonino, insieme all’avvocato Gennaro Petrecca. L’apertura al pubblico, per tutta la durata dell’esposizione, è prevista dal martedì al sabato, dalle 18 alle 20 e la domenica su prenotazione sempre nei limiti delle restrizioni previste dall’emergenza sanitaria. Ingresso contingentato, obbligo di mascherina. È gradita la prenotazione.
La mostra chiuderà i battenti il 30 ottobre.

NOTA BIOGRAFICA. Alberto D’Alessandro nasce a Pignataro Interamna (FR) nel 1946, un territorio con ancora presenti i segni devastanti della guerra, manifestando da subito spiccate attitudini al disegno. Frequenta, giovanissimo, lo studio dell’eclettico artista locale Giuseppe Bellini, dal quale apprende i principi delle tecniche artistiche: dalla pittura a olio alla scultura in cartapesta, dalla decorazione alla stampa fotografica in camera oscura. Negli anni ’60 frequenta il liceo artistico di Frosinone, con la stimolante presenza di insegnanti- artisti di notevole rilievo. Negli anni ’70 contribuiscono al suo arricchimento formativo la frequenza dell’Accademia di “Belle Arti” di Roma e, successivamente, la collaborazione come insegnante alla cattedra di Mariano Zela. Dopo una prima fase di attrazione dalla tensione sociale ed esistenziale presenti nel linguaggio del movimento artistico romano di “Nuova Figurazione”, se ne distacca per una scelta più rigorosamente legata alla pittura in tutte le sue caratteristiche tecniche e storico-culturali. Dal territorio sterminato dell’arte assorbe quei segnali intensi a lui più congeniali: senza spingersi troppo lontano nel tempo, interiorizza la morbida filigrana pittorica di Rembrandt, le dissolvenze atmosferiche di Turner, l’infinito dei cieli di Friedrich, le vibrazioni cromatiche di Monet e Bonnard, ma anche l’essenzialità delle forme e dei colori dei “saltimbanchi” di Picasso, così come le increspature smeraldine dell’Egeo di De Chirico e lo scavare insistito sugli oggetti quotidiani della pittura di Morandi, accanto agli impasti di Morlotti e Birolli, i segni e la materia di Afro, le cromie minimali di Rothko e i colori “artificiali” dei media e della pubblicità di Warhol fino alla forza polisemica e visiva dei video di Bill Viola. La sua consapevolezza e curiosità intellettuale nei confronti dell’evoluzione attuale dell’arte, non pregiudica la possibilità di sviluppare un linguaggio originale e autentico, utilizzando cifre espressive impregnate di sentori e richiami lontani.

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