Isernia, Castrataro sindaco: al via il toto-giunta, ecco le prime ipotesi

I nomi dei favoriti per un posto nell’esecutivo. Il primo cittadino al lavoro per la composizione della squadra di governo tra vari scenari possibili


ISERNIA. Neanche il tempo di esultare per la vittoria ottenuta al ballottaggio contro lo sfidante Gabriele Melogli e già partono le ipotesi di composizione della nuova Giunta comunale di Isernia targata Piero Castrataro.
Tra rumors e ‘aritmetica’ politica, passando per i desiderata del neo sindaco che alla vigilia del voto ha manifestato l’intento di puntare sulle competenze oltre che sulle preferenze, diverse sono le opzioni in campo.

Castrataro, alla luce del nuovo Consiglio di palazzo San Francesco in cui siederanno 7 consiglieri di Isernia Futura, 6 del Partito Democratico, 4 di Volt, 2 del Movimento 5 Stelle e 1 di Isernia Verde e Solidale, potrebbe in prima battuta optare per un esecutivo a 7.
In Giunta potrebbero andare 3 esponenti di Isernia Futura, 2 del Pd, 1 di Volt e 1 del Movimento Cinque Stelle. Tra i papabili per la lista collegata al sindaco spuntano i nomi di Scarabeo e Iannone, ma anche quelli di Di Baggio, Del Bianco e di Nicola Paolino, quest’ultimo molto vicino proprio a Castrataro e che potrebbe ambire, per tale ragione, anche alla carica di vicesindaco. Ma non sarebbe l’unico.

Per il Pd si parla di un posto nella squadra di governo per Maria Teresa D’Achille e per uno tra Bontempo e Sardelli. L’escluso dalla Giunta potrebbe, tuttavia, giocarsi la corsa per la presidenza del Consiglio, al cui ruolo potrebbe aspirare, sempre se non individuata per far parte dell’esecutivo, ancora Nicolina Del Bianco, considerata la sua esperienza nelle istituzioni come dirigente regionale e sindaco del Comune di Macchia d’Isernia.

Per Volt si dà per certo l’assessorato a Federica Vinci, la più votata nel centrosinistra, da tanti acclamata anche per il ruolo di vice di Castrataro. Ruolo che no dispiacerebbe, secondo indiscrezioni, neppure alla D’Achille.

Il Movimento Cinque Stelle vedrebbe in lizza per un posto i due eletti Barone e Monaco, ma non si esclude un incarico esterno per il primo dei non eletti, Mino Bottiglieri, forte di due consiliature alle spalle.
Potrebbe, invece, restare a bocca asciutta – con sette assessori – la compagine di Isernia Verde e Solidale per l’esiguo risultato elettorale: in tal caso, Sara Ferri, prima della lista, resterebbe fuori dal governo cittadino.
Questo un primo quadro, ancora molto nebuloso. E alla luce di tale probabile assetto diversi nuovi ingressi in assise si profilano all’orizzonte: per Isernia Futura pronti a sedere tra i banchi sarebbero i primi non eletti Claudio Falcione, Michele Antenucci e Marilena Montaquila; per il Pd Alessia Panico e Fabio Toto; per Volt Sara Battista e per il Movimento Cinque Stelle il già citato Bottiglieri.

Ma Castrataro potrebbe decidere di allargare ulteriormente la rosa dell’esecutivo, lasciando così spazio a Ferri (in surroga in Consiglio entrerebbe Luciano D’Agostino) e a un altro membro esterno, occupando tutti i dieci posti disponibili fin dall’inizio senza scontentare nessuno (o quasi) dei ‘compagni di viaggio’. O ancora, potrebbe privare Isernia Futura del terzo rappresentante in favore di una figura tecnica o di un altro esponente di Volt, ossia Umberto Di Giacomo, che lascerebbe spazio tra i banchi dell’aula pure a Rosanna Appugliese.

Prematuro stabilire cosa accadrà, ma il toto-nomi è un classico del post-elezione che appassiona tutti. Esperti e non.

 

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