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Raccichini, rossoblù nel destino: “Bari fortissimo e Turris forte, ma noi ci siamo”

Ha giocato con Sambenedettese e Genoa, stessi colori dei lupi, autore finora di un ottimo campionato. Ha esordito a 17 anni tra i professionisti, poi: “Ho voluto il Campobasso, ora mi gioco il posto con Zamarion, che è davvero bravo. Voglio diventare un portiere completo”.


di Maurizio Cavaliere

Di reti ne ha incassate 14, che non sono poche in 9 partite, ma di belle parate ne ha fatte molte di più e se non fosse stato per tre o quattro suoi interventi prodigiosi il Campobasso avrebbe oggi una classifica meno sorridente. Ok, il portiere sta lì per quello, tuttavia pensiamo alla respinta d’istinto sullo 0-0 contro la Paganese (poi i lupi vinceranno 2-0) e a quella tutta nervi saldi e concentrazione a fine match contro il Monopoli (2-1 per i rossoblù di Cudini al triplice fischio): sono prodezze vere, quelle.

Matteo Raccichini si sta confermando portiere giovanissimo ma molto affidabile alla seconda esperienza da professionista, dopo essere essere stato tra i brillanti artefici della poderosa sgroppata dei lupi verso la serie C.

Domenica pomeriggio, contro il Bari ha tenuto botta nel primo tempo. Incolpevole nell’azione del gol-lampo di Terranova, ha respinto bene le conclusioni di D’Errico e Botta. Nella ripresa, con i pugliesi che sgallettavano da tutte le parti, ha parato il parabile limitando (nella foto di Eric Moscufo uno degli interventi) un passivo che poteva essere più pesante. Nulla ha potuto in occasione dei due gol baresi di Antenucci e Cheddira: troppo scoperta la difesa, troppo abili gli avversari.

Alla ripresa degli allenamenti ieri e oggi, come tutti i lupi, il giovane Matteo (21 anni il 18 giugno) è consapevole di aver dato tutto e di aver vissuto un pomeriggio comunque speciale con una cornice di pubblico (4680 spettatori di cui 540 provenienti da Bari) che dal campo non aveva mai visto.

“In effetti no, a San Benedetto ho giocato con tanta gente sugli spalti, ma non erano quasi 5mila, credo. Lo stesso nel derby con l’Agnone prima del Covid. E’ stato speciale scendere in campo in quelle condizioni ambientali, ti danno le motivazioni e l’adrenalina giusta per affrontare la gara”.

Sambenedettese e Campobasso: Raccichini ha un rapporto speciale con i colori rossoblù. Cresciuto nelle giovanili del club marchigiano col quale ha debuttato tra i professionisti (due presenze nell’andata della stagione 2019-2020), il desiderio di trovare maggiore spazio e di fare esperienza lo ha portato dritto in Molise: “Avevo due proposte e non ho avuto dubbi” ci dice. Se poi aggiungiamo che il ragazzo è stato pure in prestito alla Primavera del Genoa, è chiaro che quei colori sono per lui un segno del destino. Colori che ha ammirato pure domenica scorsa dalla porta sotto la curva Sud in mezzo a un mare di bianco, quello degli attaccanti baresi massicciamente dominanti nella metà campo dei lupi. “Sì – racconta – il Bari è stata la squadra più forte che abbiamo affrontato, davvero una corazzata. Ce la siamo giocata ad armi pari ma solo nel primo tempo. E domani (mercoledì 20 ottobre) ci tocca un altro impegno importante, contro la Turris, terza in classifica e con una rosa molto competitiva, ma faremo di tutto per conquistare un risultato positivo”.

Raccichini ha disputato un ottimo campionato finora. Le parate summenzionate sono solo due fotogrammi di un film avvincente. Il frame più bello per lui è un altro: “Credo che l’intervento più difficile e spettacolare del mio campionato sia stato al momento quello di Palermo. I rosanero erano già in vantaggio ed ero solo, uno contro uno, con Floriano lanciato a rete. In quel caso l’attaccante è sempre avvantaggiato e io sono riuscito a fermarlo (poi il Campobasso perderà 3-1 dopo aver sfiorato il clamoroso pareggio, ndr). Le respinte con Paganese e Monopoli sono state anche importanti ai fini del risultato”. Ma la parata più bella è sempre la prossima per un portiere che si rispetti. Raccichini ha già in testa la Turris, segno di concentrazione e di saggezza, nonostante la giovane età. D’altronde i corallini sono reduci dal clamoroso (ancora di più se pensiamo ai due rigori falliti e ai 3 gol annullati per fuorigioco) 3-0 ai danni del Palermo, per di più hanno, con il Bari, il miglior attacco del girone (19 reti, più di due a partita). Un cliente di cui diffidare, insomma, anche se questo Campobasso ha già ampiamente dimostrato di poter sorprendere chiunque, a parte il Bari, ovviamente.

La Turris scenderà in campo contro i lupi domani sera, già proprio mentre la Juve gioca a San Pietroburgo e l’Atalanta all’Old Trafford, in Champions’, segno inequivocabile che il Campobasso ha fatto progressi. E noi torniamo a Matteo.

Dicono di lui che sia un ragazzo educato e tranquillo, pure un compagnone quando c’è da scherzare. Noi percepiamo una certa maturità e anche la sana umiltà di chi si è dovuto conquistare ogni cosa con le proprie forze, come il posto da titolare in serie C, che lui non sente suo come un diritto, anzi. “Mi alleno quotidianamente con un portiere molto forte, sì, perché Emanuele è davvero molto bravo. Ci giochiamo il posto in due e credo sia un bene per il Campobasso”.  Mattia parla di Zamarion, 21 anni come lui, arrivato in estate da un’ottima stagione giocata a Gubbio.

A proposito di giovani numeri uno, dai dintorni della sua Fermo, arriva anche l’attuale secondo (o terzo che dir si voglia) del Genoa, Lorenzo Andrenacci, 26 anni. “Lo conosco, ci siamo allenati insieme alcuni anni fa, per tre settimane in estate”. Il più famoso portiere marchigiano è stato invece Luca Marchegiani, ex nazionale, considerato uno dei portieri più forti nelle uscite, nella storia del calcio italiano. Ci viene di riflesso da chiedere a Matteo quale sia il suo punto di forza. “Non saprei, credo di dover migliorare sempre, tra i pali o in uscita, con la palla al piede. Voglio diventare un portiere completo”.

Matteo è molto legato alla città di origine. Del resto Fermo, provincia dal 2004 (lui aveva 4 anni) è anche una delle più belle città del Centro Italia. “Quando posso ci torno, lì ho la famiglia, gli amici e la mia ragazza”. Poi i primi calci al pallone e le prime parate, prima del passaggio alla Samb, sono arrivate nell’Afc Fermo (che non è la Fermana) scuola calcio dilettantistica che ha una squadra nei campionati minori. E’ lì che Matteo Raccichini ha spiccato il volo con una accelerazione folgorante che lo ha portato a esordire ad appena 17 anni nella Coppa Italia dei professionisti. La sorte e la volontà lo hanno condotto per mano a Campobasso, a giocarsela in quello che, non solo per lui: “E’ il girone più difficile della Lega Pro”. Domani sera alle 20 difenderà la porta dei lupi. Prima c’è l’allenamento del martedì in corso mentre vi scriviamo a Vinchiaturo. Stasera a letto presto nell’appartamento che divide con l’altro giovane di belle speranze Fabriani e il lupo di ritorno Angelo Persia, fresco di firma del contratto. Forza Matteo, dacci dentro, disegnando il futuro con i colori del tuo destino: il rosso e il blu.

 

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Maurizio

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