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Lupi, ripartenza capolavoro: quell’azione è un’opera d’arte!

Nella clamorosa e pesante vittoria di Torre del Greco va in scena una ripartenza meravigliosa di finte, scatti e tocchi: tutto di prima, tutto rasoterra, che se l’avessero fatta in serie A… Finito il tour de force, ma questa serie C non ammette cali di tensione: 13 squadre in 5 punti.


di Maurizio Cavaliere

E’ un Campobasso sorprendente, orgoglioso e spumeggiante nel gioco quello che torna da Torre del Greco, forte del successo (3-2) domiciliato Turris. Alzi la mano chi si aspettava una reazione così veemente dopo il ko interno con il Bari. Solo due giorni per preparare una delle trasferte considerate più difficili di tutto il campionato, per di più contro una squadra lanciatissima in alta quota. Le insidie erano tante, ma a Torre del Greco Cudini ha ritaro fuori un altro coniglio dal cilindro. Proprio così.

Hanno colpito il bersaglio grosso tre giovanissimi: Di Francesco (al terzo centro stagionale, non male davvero), Liguori e Vitali entrambi alla prima firma nel tabellino dei marcatori. Mattia Rossetti è andato pure lui vicino al gol, perché il Campobasso ha costruito tantissimo vincendo la partita attraverso due fulminee ripartenze: da vedere cento volte l’azione del primo gol, roba da spellarsi le mani per gli applausi. Candellori accentra per Rossetti che fa il velo per Vitali che gli ‘ritorna’ la palla, il numero nove restituisce ancora al compagno che gliela dirà di nuovo in profondità: nel ping pong tra i due i difensori di casa perdono la bussola e si guardano intorno. Rossetti scatta sulla destra e tocca al centro per Di Francesco che gira in porta di spalle. Signori, tutto di prima, tutto rasoterra (come le azioni che si provano durante gli allenamenti), ma stavolta c’era l’avversario! (guarda da 689tv).

Uno spettacolo raro da vedere, combinazione evidentemente costruita con movimenti e sovrapposizioni ben precise, frutto del lavoro settimanale e delle idee del tecnico. Se fosse successo in serie A si sarebbero scatenati i servizi tv sull’azione perfetta, sulla bellezza del calcio moderno, sui movimenti da manuale del football. Lo ha fatto il Campobasso in serie C ma la sostanza non cambia. Ci siamo noi a rendere merito a questi ragazzi, a tutti, in particolare a Rossetti che si conferma giocatore di manovra, decisivo in fase di costruzione, di assistenza ai compagni e di finalizzazione. Cosa volere di un più da un centravanti?

Certo arriveranno i tempi in cui la stanchezza fiaccherà pure le gambe dei ragazzi terribili del lupo griffato Cudini, ma oggi questo non conta. Conta celebrare una prodezza tecnica e tattica che è il manifesto di un calcio propositivo e pure di questo Campobasso fresco e gagliardo, in grado di incassare pugni in faccia praticamente al fischio d’inizio (prima di ieri sera era accaduto con Palermo e Bari) ma di riprendersi senza colpo ferire. Ieri l’errore è stato chiaro: sul calcio d’angolo mancava un uomo al limite dell’area.

Patron Mario Gesué ha parlato di grande orgoglio della squadra. In effetti la reazione al ko (preventivabile) contro il Bari è stata talmente rapida ed efficace che si può tranquillamente affermare che sembrano tre vittorie di fila (quelle con Paganese, Monopoli e appunto Turris). Non c’è stato tempo neanche di capire cosa fosse da rivedere dopo il Bari. Meglio così.

E domenica arriva il Picerno. Sembra stregato Selvapiana quest’anno. Tre sconfitte e una vittoria, poco per una squadra che ha l’obiettivo di salvarsi evitando i playout, a meno che non sei il Campobasso di Cudini versione ‘giovani e bucanieri’.

Picerno che rappresenta, per stessa ammissione del mister, la partita più alla portata del Campobasso, nel senso che arriva in città una probabilissima rivale dei lupi sulla lunga distanza. Dopo la sbornia di gioia, la scorpacciata di fiducia e i 3 punti messi in riserva, è giusto caricare l’ambiente, sebbene questo campionato abbia già dimostrato senza possibilità di smentita che non esistono partite più abbordabili di altre. Lo spauracchio della Fidelis Andria aleggia ancora dalle parti di Selvapiana e non è che con il Taranto sia andata meglio. Quello era ancora un Campobasso in rodaggio, ora gli ingranaggi girano bene.

E’ l’avvicendarsi di vittorie che non ti aspetti e di cocenti delusioni a parlare per chi non crede agli imprevisti. Vale per tutte le formazioni che veleggiano dal terzo posto in giù, dietro Bari e Catanzaro: in 5 punti ci sono 13 squadre. Tredici! Un girone intero, o quasi. Un equilibrio netto, che è già la risultante di 10 partite. Fra le 13 della bagarre c’è pure il Picerno, a quota 14, come i lupi, spinta forte da due vittorie di fila. Ma stiamo andando oltre. Oggi conviene godersi l’exploit del ‘Liguori’ che lascia qualche strascico: il Campobasso ha corso tantissimo e ha bruciato energie mentali a iosa. Lo ha detto anche mister Cudini, quindi servirà un po’ di sforzo supplementare per sconfinare dal tour de force degli ultimi tempi. Acciaccato Davide Di Francesco, uscito anzi tempo per un problema muscolare. Il suo utilizzo per domenica è altamente improbabile, da valutare la situazione di Ladu, mentre Persia, tornato dopo un lungo infortunio, ieri è andato in panchina, dunque è probabile che darà man forte in mediana già contro il Picerno. Cudini saprà cosa fare con lui e con gli altri. Ma scommettiamo che pure lui, ogni tanto, tra un allenamento e l’altro e la domenica che si riavvicina, senza farsi vedere dai suoi ragazzi, si andrà a rivedere quell’azione meravigliosa che ha spianato la strada a un successo pesante e meritato. Già, quel flipper animato lungo 70 metri: una gioia per gli occhi e per la classifica.

 

Maurizio

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