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Cerimonia del 4 novembre, inaugurato il monumento dedicato ai 100 anni del Milite Ignoto

L’opera in bronzo è stata realizzata da Ettore Marinelli, grazie all’iniziativa dell’amministrazione comunale di Belmonte del Sannio


BELMONTE DEL SANNIO. Un monumento in bronzo a Belmonte del Sannio dedicato ai 100 anni del Milite Ignoto. È stato realizzato da Ettore Marinelli di Agnone e inaugurato questa mattina, nel corso delle celebrazioni per il 4 novembre. Presenti il sindaco Anita Di Primio, il presidente del Consiglio Regionale Salvatore Micone, il rappresentante della Provincia di Isernia, autorità militari e religiose e alcune scolaresche che hanno dato vita alla manifestazione con canti patriottici.

L’Amministrazione comunale del piccolo centro molisano ha desiderato rinnovarne la fede e l’onore proponendo un monumento ispirato al loro sacrificio ed espressamente creato da Ettore Marinelli, giovane ma già affermato artista della Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone. Lo scultore, figura di spicco nell’arte molisana, ha firmato opere monumentali di gran pregio e visibilità collocate in piazze, porti e cattedrali di enorme interesse. I suoi bronzi sono richiesti in mostre curate da critici d’arte di valenza internazionale. È tra gli scultori esordienti più apprezzati da Vittorio Sgarbi che in diverse occasioni ne ha promosso la partecipazione nelle esposizioni da lui curate.

Per il monumento di Belmonte, Marinelli ha realizzato un ritratto, fortemente sofferto, autentico e dinamico: è il bellissimo, drammatico volto di un giovane uomo protetto da un elmo ma, lo si percepisce da un tratto della spalla, col torso scoperto. Nudo, senza divisa né corazza, vestito di umanità e ideali, identico a chi gli è di fianco ma anche di fronte, egli corre verso la morte. Viso, testa e spalle, in parte, sono solo accennati fino a diventare fortemente realistici e struggenti. Nell’incompletezza, nella materia informe di generazioni inespresse, tutto diviene espressivo per mostrare millenni di storia, di uomini e di guerre, di eserciti e di genti. In pochi, magistrali tratti Marinelli racconta dell’ impeto giovanile, di ideali, di solitudine e di pianto, di famiglie smembrate, di terre conquistate o abbandonate.

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