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Isernia, altri debiti sul groppone: 612mila euro fuori bilancio, le sentenze condannano il Comune

Approvato l’assestamento al bilancio. A sorpresa Fratelli d’Italia vota con la maggioranza. La gran parte delle somme già pignorate dopo i verdetti


ISERNIA. Debiti fuori bilancio per oltre 600mila euro approvati stasera in Consiglio comunale. Un ennesimo schiaffo per il Comune di Isernia, costretto a riconoscere la gran parte di tali debiti per effetto di sentenze passate in giudicato, che non consentono discrezionalità da parte dell’assise. La legittimità di tali debiti, insomma, è già stata riconosciuta dal giudice e i consiglieri che non li riconoscessero sarebbero corresponsabili. E buona parte di quei soldi, formalmente, sono , già stati pignorati preso terzi (la tesoreria del Comune) e dunque non sono più nella disponibilità dell’ente. Altri debiti, invece, sono effetto di mancata copertura e sono dunque sindacabili. Ma il Consiglio ha scelto comunque di approvarli tutti.

L’argomento è stato ampiamento discusso contestualmente all’approvazione dell’assestamento generale di bilancio e alla salvaguardia degli equilibri finanziari per l’esercizio 2021. E a spiegare l’origine ‘del male’ è stato il dirigente alle Finanze Antonello Incani, chiamato a fare chiarezza in aula.

“A luglio 2021 non si è fatto l’assestamento – ha spiegato il dirigente – e non si sono evidenziate tutte le fattispecie dei debiti fuori bilancio. Il motivo: l’Ufficio risorse ha scritto ai dirigenti degli altri settori per avere i dati necessari a fare la ricognizione, ma a luglio il settore Tecnico non ha fornito alcun dato, neppure dopo il sollecito dei revisori. La proposta di Consiglio – che ha la competenza sul tema – non consentiva di assicurare il permanere degli equilibri perché la fotografia era parziale e allora la proposta, in mancanza dei presupposti, fu ritirata. Non sappiamo perché il Settore tecnico non abbia fornito i dati. Ma da settembre l’Ufficio in questione si è messo a fare la ricognizione e ha trovato più di 600mila euro di debiti fuori bilancio”.

Incani ha finalmente chiarito anche la questione del deficit strutturale dell’ente. “Ci sono tre gradi di patologie contabili e il deficit strutturale è il primo step. Un ente passa dall’essere sano ad avere problemi se su 8 parametri almeno 4 vengono sforati. A Isernia, nel 2019, ne sono stati sforati 5 ed essi attengono, in parte, anche ai debiti fuori bilancio. Tra questi debiti ce ne sono alcuni ancora da riconoscere, che vanno comunque comunicati al Ministero perché vanno regolarizzati giuridicamente. Alcune proposte di Consiglio non sono state portate in aula: se si fosse fatto, si poteva evitare lo sforamento dei debiti ancora da riconoscere. Oggi, pertanto è necessario riconoscere proprio quei debiti per depennare un parametro sforato Quanto ai debiti fuori bilancio del 2020 – ha concluso il dirigente – essi sono per la stragrande maggioranza pignoramenti presso il tesoriere, quindi soldi già in meno nelle nostre casse. Come si fa a non riconoscerli?”.

Sull’argomento c’è stata un’ampia discussione: sotto la lente le disfunzioni  della struttura comunale che comportano il lievitamento dei costi. Non a caso, l’opposizione di centrodestra ha ricordato come la vecchia amministrazione d’Apollonio abbia scelto di pagare qualcosa come 2.8 milioni di euro di debiti fuori bilancio, risalenti addirittura al 1996-97. Non è mancata invece la polemica da chi, come Giovancarmine Mancini di Alleanza per il Futuro, ha fatto parte già nella scorsa consiliatura dell’opposizione. “Voto no a tutti i debiti fuori bilancio – ha tuonato – Si è arrivati a questo punto perché chi guadagna tanti soldi dal Comune non ha fatto il proprio dovere”. Parole che hanno trovato la stigmatizzazione del sindaco, ma Mancini non è arretrato di un centimetro.

L’assessore al Bilancio Angelo Iannone ha assicurato come il processo di revisione di tali debiti sia stato ricostruito minuziosamente, in queste prime settimane di lavoro, da parte della Giunta Castrataro. Seguiranno degli interventi ad hoc, sui quali tuttavia non è stato anticipato ancora nulla.

“Bisogna cambiare i processi decisionali della macchina amministrativa interna – ha commentato Ovidio Bontempo del Pd – ma anche i rapporti tra parte politica e gestionale. Bisogna responsabilizzare la parte amministrativa, non è questione di qualità del personale”.

“I debiti fuori bilancio – ha aggiunto il capogruppo di Volt, Umberto Di Giacomo, nel corso del suo intervento – vanno approvati per garantire il corretto funzionamento della macchina comunale, ma, chiusa questa pagina, metteremo in campo tutto ciò che è necessario, chiarezza e trasparenza prima di tutto, per far sì che si evitino in futuro le condizioni che fanno maturare e accrescere questi ‘macigni’ amministrativi”.

L’assestamento è stato approvato con 22 favorevoli (tutta la maggioranza più Elisabetta Lancellotta, capogruppo di Fratelli d’Italia, unica presente del partito ioriano in aula al momento della votazione), 5 contrari e 4 astenuti. Sul punto, la consigliera ha spiegato che la sua è una scelta “di continuità amministrativa”, visto che i debiti fuori bilancio sono stati una delle principali grane gestite da d’Apollonio nei cinque anni precedenti in cui anche lei sedeva in maggioranza.

 

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Pasquale

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