I carabinieri forestali hanno denunciato un 39enne residente in provincia di Isernia. È accusato di aver appiccato l’incendio che, la scorsa estate, ha devastato Monte Cesima. Incastrato dalle telecamere
ISERNIA/NAPOLI. Avrebbe appiccato l’incendio a Monte Cesima, con il chiaro obiettivo di risparmiare sul foraggio per il suo gregge di capre. Ne sono convinti i carabinieri forestali di Vairano Patenora e di Mignano Monte Lungo che hanno incastrato un 39enne della provincia di Isernia.
I militari gli hanno notificato un provvedimento di avviso di conclusione delle indagini e informazione di garanzia e sul diritto di difesa emesso dalla Procura di Cassino nei confronti dell’allevatore di un gregge di capre.
L’uomo è gravemente indiziato di aver appiccato volontariamente lo scorso 30 luglio, mediante l’utilizzo di due ordigni incendiari ad accensione ritardata, un vastissimo incendio boschivo in località Mulazzella nel comune di Mignano Monte Lungo poi successivamente esteso nei comuni di San Pietro Infine e Sesto Campano su Monte Cesima, interessando una superficie di circa 207 ettari di superficie boschiva.
Le operazioni di spegnimento dell’incendio sono andate avanti per 6 giorni ed è stato necessario l’intervento di squadre antincendio dotate di automezzi e mezzi aerei.
Dall’esame delle immagini registrate dall’impianto di videosorveglianza installato in prossimità del luogo di innesco dell’incendio e dagli impianti di proprietà del Comune di Mignano Monte Lungo, è stato possibile ricostruire gli spostamenti dell’auto utilizzata dal pastore molisano.
La visione dei video registrati dalle altre telecamere di videosorveglianza hanno permesso di stabilire tutti gli spostamenti compiuti dall’uomo, sia prima che dopo l’orario di innesco dell’incendio, riprendendolo sia in volto che nella persona, tanto da permettere il suo riconoscimento in maniera certa ed univoca ai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Vairano Patenora. L’uomo è già noto alle forze dell’ordine che lo hanno denunciato due volte negli anni scorsi per pascolo abusivo del suo gregge di capre.
Come detto, secondo gli investigatori, il 39enne avrebbe agito con l’intento di sottrarre superfici al bosco in quanto “l’azione di abbruciamento del soprassuolo – evidenziano i carabinieri forestali – permette allo stesso di anticipare il rigermogliare dell’erba fresca da far brucare agli animali, in modo da evitare di dover acquistare dei grossi quantitativi di foraggio per alimentare il proprio gregge, formato da circa 60 capre.
Il 39enne rischia ora una condanna alla reclusione fino a 10 anni e di dover risarcire tutti gli inestimabili danni arrecati all’ambiente, per il ripristino del patrimonio boschivo danneggiato dal fuoco, nonché le spese sostenute dalle pubbliche amministrazioni per le attività di estinzione dell’incendio attraverso l’impiego di mezzi aerei e diverse squadre di spegnimento a terra”.
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