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Il 118 a una richiesta di soccorso, “mandiamo l’ambulanza, ma lei trovi il medico”. Il sindaco chiede all’Asrem di chiarire

Polemica per l’episodio avvenuto il 29 dicembre a Civitacampomarano. Per Paolo Manuele conseguenza della situazione che la sanità vive in Molise da tempo


CAMPOBASSO. Un cittadino chiama il 118 per chiedere soccorso per il padre anziano che aveva appena avuto un malore. Ma si sente rispondere che il pronto intervento sanitario avrebbe potuto garantire l’ambulanza, ma non il medico. Che avrebbe dovuto trovare lui.

Polemica per l’episodio accaduto il 29 dicembre a Civitacampomarano, con il sindaco Paolo Manuele che ha chiesto all’Asrem di fare chiarezza sull’episodio accaduto e che ha rilanciato su una situazione già evidenziata da tanti amministratori.

“La mancanza dei medici, ormai nota, è bene precisare che nasce da anni – le parole di Manuele in un post su Facebook – e ciò avrebbe dovuto comportare con largo anticipo oltre all’espletamento degli avvisi andati purtroppo deserti, un’attività di riorganizzazione del servizio e la redazione di adeguate procedure ed indicazioni sia alla Centrale che agli equipaggi. Mi chiedo, ad esempio, qualora dovesse verificarsi una conclamata patologia tempo-dipendente sono state almeno date ufficiali indicazioni, all’equipaggio ‘India’, di non aspettare sul luogo dell’evento la postazione medicalizzata, bensì di iniziare il trasporto del paziente verso l’ospedale per poi effettuare il rendez-vous con il medico? Ciò consentirebbe di guadagnare tempo, elemento chiave per iniziare adeguati trattamenti e per avere maggiori possibilità di recupero”.

“Sin dallo scorso giugno – ha aggiunto Manuele – con altri sindaci abbiamo più volte partecipato le criticità derivabili della scelta operata, purtroppo non abbiamo ricevuta alcuna risposta circostanziata. Alle nostre missive, ai nostri solleciti, non ci è stato nemmeno risposto in attuazione di quale provvedimento, e da chi adottato, si è proceduto di fatto a modificare, rispetto ai relativi atti di indirizzo sanitario vigenti, l’emergenza territoriale 118. In altre Regioni è realtà consolidata da anni la configurazione di postazioni non medicalizzate ma c’è un aspetto sostanziale, ci sono protocolli ed esistono indicazioni ben precise per la gestione degli eventi, nel nostro caso i fatti testimoniano come le cose siano andate e stiano andando in maniera ben diversa”.

“Se a questo sommiamo – ancora le parole del sindaco di Civitacampomarano – che in ordinario, anche in caso di patologie tempo-dipendenti, non ancora esiste una piena integrazione tra la rete dell’emergenza territoriale e la rete dell’emergenza ospedaliera, verosimilmente gli accadimenti che potrebbero occorrere credo siano facilmente prevedibili. Denuncio pubblicamente che ai cittadini di quest’area, a prescindere dell’evento verificatosi, non viene garantita l’assistenza nelle modalità e nei tempi adeguati previsti dalla normativa, in particolar modo allorquando dovessero verificarsi eventi con codice di invio rosso e per le patologie tempo-dipendenti. La postazione medicalizzata più vicina solo da un punto di vista delle distanze, non certamente per tempistica a causa delle condizioni orografiche e della carente viabilità, è Trivento. In condizioni ottimali i tempi di arrivo dell’equipaggio medicalizzato non sono inferiori ai 35-40 minuti, ed in caso di condizioni meteo avverse per neve i tempi potrebbero arrivare fino a 50-60 minuti, se non oltre”.

“Sul territorio servito dalla U.O.T. demedicalizzata intervengono in base al luogo di evento, le postazioni medicalizzate di Trivento, Campobasso, Larino e Montenero di Bisaccia. Non certo per fare campanilismo ma per oggettiva evidenza, non si può accettare che vi siano cittadini a cui viene garantita adeguata assistenza, ed altri che vengono quasi lasciati al proprio destino. Oggi in alcune aree, rispetto ai tempi previsti dalla normativa non è garantita l’adeguata assistenza, in altre località il medico viene inviato su tutti i codici colore di criticità, ed addirittura, in potenziale difformità a quanto previsto dal D.M. 70/2015, le postazioni dedicate all’emergenza territoriale effettuano anche trasporti secondari intraospedalieri senza disporre di equipaggi dedicati a tale specifico scopo. Detto Decreto, infatti, consente questa attività ad una condizione ben specifica “la gestione deve essere assolutamente separata dalla gestione dei servizi di soccorso sanitario urgente”. Spero che un domani – ha concluso Manuele – noi cittadini di quest’area, non dovremmo fare i conti con accadimenti spiacevoli per poi ritrovarci a dire ve l’avevamo più volte detto e segnalato”.

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Carmen

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