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Gigafactory a Termoli, nessuna certezza: Tavares a Termoli, ma i dubbi restano

Stamani la visita a sorpresa del numero uno di Stellantis, che ha visitato lo stabilimento e incontrato le Rsa aziendali. Timori dei sindacati a sette mesi dall’annuncio della riconversione del sito in una mega fabbrica di batterie per auto elettriche: attendevamo risposte che non sono arrivate, tutto rinviato al 1^ marzo, quando sarà svelato il piano industriale. La Fim-Cisl chiede al Governo la convocazione urgente di un tavolo ministeriale. La Fiom: in mancanza, pronti alla mobilitazione


TERMOLI. Toccherà attendere il 1^ marzo per conoscere le sorti dello stabilimento ex Fiat di Termoli, candidato a diventare una gigafactory per la produzione di batterie per auto elettriche. Un piano di trasformazione che interessa 2.400 dipendenti a esclusione dell’indotto.

Stamani alle 8 la visita a sorpresa di Carlos Tavares, l’amministratore delegato di Stellantis, il colosso dell’auto nato esattamente un anno fa, il 19 gennaio 2021, dalla fusione di Fiat e Peugeot Psa.

Una visita blindata, non aperta alla stampa, che non è servita a diradare del tutto le nubi sul futuro dei lavoratori metalmeccanici della fabbrica di Rivolta del Re, dove si producono motori benzina e cambi per il Gruppo.

Tavares, come riferito dall’agenzia La Presse, ha incontrato il management aziendale dello stabilimento di Termoli, i diversi responsabili di produzione e di officina nonché i responsabili del laboratorio di sviluppo e ricerca. Il vertice di Stallantis è stato poi a confronto anche con le Rsa di fabbrica, confermando tuttavia soltanto che il sito di Termoli “resta il candidato ideale per ospitare una delle tre gigafactory in Europa, lasciando intendere che la trattativa con il Governo italiano è ancora in corso”, scrive La Presse.

La visita dell’amministratore delegato alle linee produttive e agli spazi logistici attualmente esistenti all’interno del sito produttivo è terminata alle ore 13. Tavares, accompagnato dal direttore di stabilimento Davide Guerra e dal suo team, ha preso visione anche degli spazi produttivi dei motori T4 e Gasoline small engine. Alle 14.30, dopo il pranzo in azienda, ha incontrato per un’ora e dieci le Rsa di stabilimento.

Il 1^ marzo sarà il giorno clou, in cui si conosceranno finalmente i contenuti del nuovo Piano industriale. Da fonti sindacali, infatti, si apprende che Tavares non ha confermato esplicitamente l’investimento della gigafactory sul sito di Termoli, riservandosi di fornire i dettagli durante la presentazione del piano industriale del gruppo, prevista per l’inizio di marzo 2022.

LA UIL: NECESSARIA CONFERMA DEFINITIVA. Vedono il bicchiere mezzo pieno, tuttavia, dalla Uil metalmeccanici, nelle persone del segretario nazionale Gianluca Ficco e dal segretario della Uilm Termoli Francesco Guida. ”La visita di Tavares a Termoli – hanno dichiarato all’AdnKronos – è un segnale di attenzione importante, che speriamo possa essere presto seguito dalla definitiva conferma della costruzione della gigafactory’. È importantissimo che Stellantis e Governo arrivino presto a siglare l’accordo per la costruzione dello stabilimento di batterie a Termoli. Deve essere chiaro, infatti, che la gigafactory non rappresenta solo la naturale occasione di riconversione della fabbrica di motori molisana, ma un anello fondamentale per l’intera catena del valore italiana“.

“Abbiamo apprezzato – proseguono Ficco e Guida – che come di consueto Tavares abbia incontrato le rappresentanze sindacali. Vogliamo però approfondire tutti i temi da lui posti, a iniziare da quelli più delicati dei costi, a cui più volte ha fatto cenno. Come sindacato siamo difatti i primi interessati alla competitività delle fabbriche italiane e pensiamo che la produttività possa e debba essere perseguita nel rispetto dei diritti e delle condizioni di lavoro”. Il numero uno di Stellantis, infatti, avrebbe sottolineato le differenze dei costi produttivi tra i motori francesi ‘Pure tech’ e quelli italiani ‘GSE’, in particolare di Termoli, che secondo quanto dichiarato da Tavares avrebbero un costo medio maggiore.

“In questo primo anno di relazioni con Stellantis – concludono i sindacalisti della Uilm – sono stati stretti accordi importanti per il futuro di Melfi e di Mirafiori, ma ora chiediamo con decisione la definitiva conferma della gigafactory nonché, più in generale, il disvelamento del piano industriale atteso per marzo. Anche dal Governo attendiamo però delle risposte: non solo il varo di misure strutturali di incentivo all’acquisto di auto elettriche, ma anche e soprattutto misure di sostegno agli investimenti industriali nella transizione energetica. Il settore dell’auto sta attraversando una fase difficilissima e cruciale per il futuro, l’Italia deve concorrere alla pari con le altre potenze industriali, altrimenti le ricadute economiche e occupazionali saranno altissime”.

Tavares, secondo quanto riferito da La Presse, si sarebbe complimentato per i livelli degli standard di qualità e sicurezza aziendali, sottolineando come Termoli sia il sito “idoneo per il piano di rilancio, complice la presenza di porto, ferrovia e autostrada e la posizione geografica strategica”. Al confronto, durato circa un’ora e 10 minuti, hanno partecipato le Rsa di Cis, Uilm, Fiom e Ugl. I rappresentanti sindacali hanno espresso timori per la possibile perdita dei livelli occupazionali, domandando all’amministratore delegato chiarimenti circa le prospettive per il futuro dei lavoratori. A queste domande, si apprende sempre da fonti sindacali, Tavares non avrebbe risposto.

LA CISL: SUBITO TAVOLO MINISTERIALE. Un atteggiamento che non ha convinto più di tanto il segretario nazionale Fim-Cisl Ferdinando Uliano e dal coordinatore Marco Laviano: Ppur avendo valutato significativa la visita da parte di Tavares, ci aspettavamo risposte concrete rispetto alla gigafactory, in particolare sulla conclusione dell’operazione d’investimento sul sito di Termoli. Attendevamo anche dettagli sul perimetro occupazionale che dovrebbe interessare la ‘nuova’ fabbrica e con essa la partenza degli investimenti, su come si gestirà la fase di transizione dalla produzione di motori alle batterie e riqualificazione delle competenze professionali. Diventa a questo punto necessaria una convocazione urgente del tavolo Stellantis in sede ministeriale per avere un chiarimento con il Governo su come mai non si è conclusa positivamente, a 7 mesi dall’annuncio, la costruzione della giga factory“.

“Il Governo – continuano i due sindacalisti – a questo punto non può più perdere tempo, deve dare una risposta chiara sugli investimenti. Ci aspettiamo una convocazione urgente per avere un confronto chiaro sulla gigafactory che rappresenta un asset strategico importante per la salvaguardia non solo dei lavoratori di Termoli, ma anche di tutti gli altri siti produttivi del Gruppo Stellantis. Pertanto, nel prossimo incontro, oltre ad affrontare quest’aspetto per noi diventa fondamentale ripercorrere e confermare gli accordi già sottoscritti di messa in sicurezza degli stabilimenti di Melfi, del polo torinese e degli enti centrali, oltre che avere risposte per tutti gli altri stabilimenti ed enti del Gruppo, prima della presentazione del piano industriale del 1^ marzo”.

LA FIOM: PRONTI ALLA MOBILITAZIONE. “L’incertezza sul futuro occupazionale e produttivo dello stabilimento si colloca in un clima più generale di preoccupazione per tutti i siti – queste le parole della Fiom Cgil con Simone Marinelli, coordinatore nazionale, Alfredo Fegatelli, segretario generale Fiom Abruzzo-Molise e Giuseppe Tarantino, segretario territoriale Fiom Molise – Preoccupano, inoltre, il silenzio e la scelta del Governo di non aprire alcuna interlocuzione sindacale e di non intervenire a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori del settore automotive, che nel territorio di Termoli e più in generale nel nostro Paese è parte fondante dell’economia e dell’occupazione. La Fiom ha avviato ‘Safety Car’, una campagna di attivi e assemblee in tutte le Regioni. Domani sarà la volta della Lombardia a Brescia e dell’Abruzzo e Molise a Pescara. Non c’è più tempo, c’è bisogno di un piano straordinario per il settore automotive per l’occupazione e per guidare la transizione tecnologica e ambientale. Se il Governo non convocherà con urgenza il tavolo automotive, proporremo agli altri sindacati e ai lavoratori una necessaria mobilitazione”.

FEDERICO (M5S): Sulla visita di Tavares è intervenuto anche il deputato Antonio Federico, del Movimento Cinque Stelle. “È importante – spiega Federico – stabilire una road-map degli investimenti in arrivo sul polo molisano e il modo con il quale può diventare in tempi brevi l’hub attorno al quale far ruotare un radicale rinnovamento del settore, basato sulla produzione di veicoli elettrici, sulla riconversione dell’indotto, su un polo di ricerca e sviluppo che innovi anche in chiave circolare producendo posti di lavoro qualificati e duraturi. Comprendiamo che Stellantis attenda un intervento da parte del Governo e siamo stati i primi, anche con un’interrogazione a mia prima firma, a chiedere un’azione decisa al ministro Giorgetti e al presidente Draghi – riprende il parlamentare – per questo auspico che si apra un tavolo ad hoc presso il ministero dello Sviluppo economico, come richiesto dalle rappresentanze sindacali. Da Tavares, però, ci aspettiamo un atteggiamento meno pregiudiziale nei confronti dell’elettrico, sia perché è l’unica tecnologia che insieme alle rinnovabili ci può consentire di contrastare l’allarme climatico, sia perché con i dovuti accorgimenti può essere alla portata di tutti. Non a caso il Movimento 5 Stelle ha fortemente voluto una norma che rafforzi l’incentivo all’acquisto per chi ha un reddito più basso. In un momento di forte crisi sanitaria, economica ed ecologica – termina Federico – è indispensabile che la politica faccia scelte nette come rinunciare ai carburanti fossili: ciò che interessa alle imprese è che la stessa politica sia poi in grado di accompagnare i processi, sostenendo la transizione. Ed è proprio quello che stiamo facendo da quando siamo alla guida del Paese”.

 

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Pasquale

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